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08 Gennaio 2010
Magistrelli: «No ai veti centristi»
di L.F. - da Corriere Adriatico Marche
«E' giusto che il Pd cerchi l'alleanza con l'Udc, ma non può essere esclusiva né escludere gli altri». Marina Magistrelli, senatrice del Pd, prodiana e ulivista della primissima ora, non usa mezzi termini per indicare al suo partito quella che è, a suo modo di vedere, la rotta giusta da seguire. Parla in primis per la Puglia, dove gli aut aut imposti da Casini, tra cui l'ultimo no alle primarie tra Vendola e Boccia, rischiano di dividere irrimediabilmente il centrosinistra. Ma il discorso vale anche per le "sue" Marche.
Magistrelli: «No ai veti centristi»
di L.F. - da Corriere Adriatico Marche
«E' giusto che il Pd cerchi l'alleanza con l'Udc, ma non può essere esclusiva né escludere gli altri». Marina Magistrelli, senatrice del Pd, prodiana e ulivista della primissima ora, non usa mezzi termini per indicare al suo partito quella che è, a suo modo di vedere, la rotta giusta da seguire. Parla in primis per la Puglia, dove gli aut aut imposti da Casini, tra cui l'ultimo no alle primarie tra Vendola e Boccia, rischiano di dividere irrimediabilmente il centrosinistra. Ma il discorso vale anche per le "sue" Marche.
30 Dicembre 2009
Riforme, regolette per un confronto
di Franco Monaco
Dopo l'aggressione al premier, la pressione per avviare il cosiddetto dialogo per le riforme si è fatta ossessiva. Merita fissare un piccolo pro-memoria, qualche regoletta per non smarrire la bussola. Né ignari né ingenui. D'improvviso sarebbe esplosa la pace e le riforme bipartisan attese da oltre vent'anni sarebbero a portata di mano. Ragione ed esperienza suggeriscono cautela, ponderazione, vigilanza. Non siamo né ignari né ingenui. Troppo estemporaneo un tale afflato dialogico dopo mesi ed anni di tensioni e polemiche al calor bianco, troppo vistosi gli elementi di ambiguità connessi alle urgenze giudiziarie del premier, che sembrano la priorità delle priorità e che dunque suggeriscono loro la ricerca di un appeacement.
Riforme, regolette per un confronto
di Franco Monaco
Dopo l'aggressione al premier, la pressione per avviare il cosiddetto dialogo per le riforme si è fatta ossessiva. Merita fissare un piccolo pro-memoria, qualche regoletta per non smarrire la bussola. Né ignari né ingenui. D'improvviso sarebbe esplosa la pace e le riforme bipartisan attese da oltre vent'anni sarebbero a portata di mano. Ragione ed esperienza suggeriscono cautela, ponderazione, vigilanza. Non siamo né ignari né ingenui. Troppo estemporaneo un tale afflato dialogico dopo mesi ed anni di tensioni e polemiche al calor bianco, troppo vistosi gli elementi di ambiguità connessi alle urgenze giudiziarie del premier, che sembrano la priorità delle priorità e che dunque suggeriscono loro la ricerca di un appeacement.
28 Dicembre 2009
«Dialogo e riforme? Se questo è l'inizio non si andrà da nessuna parte»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Così partono male, non si va da nessuna parte». Tormentata dal raffreddore Rosy Bindi risponde al telefono dalla sua casa di famiglia a Sinalunga e mette subito un freno a questa voglia di dialogo che avrebbe invaso il centrodestra, nuovo "partito dell'amore".
«Dialogo e riforme? Se questo è l'inizio non si andrà da nessuna parte»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Così partono male, non si va da nessuna parte». Tormentata dal raffreddore Rosy Bindi risponde al telefono dalla sua casa di famiglia a Sinalunga e mette subito un freno a questa voglia di dialogo che avrebbe invaso il centrodestra, nuovo "partito dell'amore".
21 Dicembre 2009
«Noi non abbiamo armato nessuno. Pronti al dialogo ma senza baratti»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Noi armati non siamo mai stati né abbiamo armato nessuno. Vedo che si torna di nuovo sui responsabili morali dell'aggressione a Berlusconi per mano di uno squilibrato, ma il Pd ha sempre detto che il nostro paese ha bisogno di grandi riforme istituzionali, economiche e sociali. Le nostre proposte non sono mai mancate, né ci sottrarremo al confronto purché avvenga nella sede parlamentare. Però ci sono condizioni irrinunciabili. Nessuno ci chieda scambi perché non saremo mai disponibili».
«Noi non abbiamo armato nessuno. Pronti al dialogo ma senza baratti»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Noi armati non siamo mai stati né abbiamo armato nessuno. Vedo che si torna di nuovo sui responsabili morali dell'aggressione a Berlusconi per mano di uno squilibrato, ma il Pd ha sempre detto che il nostro paese ha bisogno di grandi riforme istituzionali, economiche e sociali. Le nostre proposte non sono mai mancate, né ci sottrarremo al confronto purché avvenga nella sede parlamentare. Però ci sono condizioni irrinunciabili. Nessuno ci chieda scambi perché non saremo mai disponibili».
18 Dicembre 2009
Bindi: «Non ci stiamo a passare per aggressori»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
«Sia il presidente della Repubblica sia il cardinale Bagnasco ci hanno detto che serve senso di responsabilità ed abbassare i toni. È vero. Però deve riguardare tutti».
Bindi: «Non ci stiamo a passare per aggressori»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
«Sia il presidente della Repubblica sia il cardinale Bagnasco ci hanno detto che serve senso di responsabilità ed abbassare i toni. È vero. Però deve riguardare tutti».
18 Dicembre 2009
Bindi: «Sul premier sono stata imprudente, però non è paragonabile a Di Pietro»
di Maria Teresa Meli - da Corriere della Sera
Cauta, anche Rosy Bindi, presidente del Pd e vicepresidente della Camera, apre sulle riforme, ma chiede che il centrodestra faccia vedere le carte. Niente bluff, e soprattutto niente scambi sulla giustizia. Dall'«aggressività» dell'Idv e di Antonio Di Pietro prende le distanze, ma non crede che sia «speculare» a Berlusconi. E di Pier Ferdinando Casini candidato premier del centrosinistra dice: «Preferirei che appoggiasse un candidato del Pd».
Bindi: «Sul premier sono stata imprudente, però non è paragonabile a Di Pietro»
di Maria Teresa Meli - da Corriere della Sera
Cauta, anche Rosy Bindi, presidente del Pd e vicepresidente della Camera, apre sulle riforme, ma chiede che il centrodestra faccia vedere le carte. Niente bluff, e soprattutto niente scambi sulla giustizia. Dall'«aggressività» dell'Idv e di Antonio Di Pietro prende le distanze, ma non crede che sia «speculare» a Berlusconi. E di Pier Ferdinando Casini candidato premier del centrosinistra dice: «Preferirei che appoggiasse un candidato del Pd».
14 Dicembre 2009
«Non faccia la vittima, è uno degli artefici del clima violento»
di Carlo Bertini - da La Stampa
Nel "buen retiro" della sua casa di Sinalunga, Rosy Bindi scorre i flash di agenzia sull'aggressione al premier. E' da poco tornata dalla messa delle cinque ed ha appena finito di ragionare sulla proposta di Casini, «efficace solo se viene presentata come alternativa di governo con una proposta programmatica e sociale».
«Non faccia la vittima, è uno degli artefici del clima violento»
di Carlo Bertini - da La Stampa
Nel "buen retiro" della sua casa di Sinalunga, Rosy Bindi scorre i flash di agenzia sull'aggressione al premier. E' da poco tornata dalla messa delle cinque ed ha appena finito di ragionare sulla proposta di Casini, «efficace solo se viene presentata come alternativa di governo con una proposta programmatica e sociale».
10 Dicembre 2009
Bindi: «Bersani non bacia rospi. Nemmeno Dell'Utri»
di Tommaso Labate - da Il Riformista
«Stiamo attenti alla questione siciliana. Non so gli altri, io di certo non ho intenzione di alzarmi la mattina, aprire i giornali e vedere Miccichè che detta la linea al mio partito». Rosy Bindi, intervistata dal Riformista, prende di petto l'affaire Sicilia, che ha sorpreso il Pd a metà strada tra le polemiche sulla piazza viola del No B. day e l'attesa delle «Millepiazze» democrat.
Bindi: «Bersani non bacia rospi. Nemmeno Dell'Utri»
di Tommaso Labate - da Il Riformista
«Stiamo attenti alla questione siciliana. Non so gli altri, io di certo non ho intenzione di alzarmi la mattina, aprire i giornali e vedere Miccichè che detta la linea al mio partito». Rosy Bindi, intervistata dal Riformista, prende di petto l'affaire Sicilia, che ha sorpreso il Pd a metà strada tra le polemiche sulla piazza viola del No B. day e l'attesa delle «Millepiazze» democrat.
05 Dicembre 2009
Bindi: «Oggi il Pd ci sarà. Di Pietro non tenti di usare la piazza contro di noi»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
Rosy Bindi, ci spiega meglio questa storia del conflitto di interessi tra l’essere presidente del partito e andare alla manifestazione?
Era una battuta, ma anche un modo per mostrare che il Pd non sottovaluta i conflitti di interessi: li risolve, almeno quelli che riguardano i suoi dirigenti.
Bindi: «Oggi il Pd ci sarà. Di Pietro non tenti di usare la piazza contro di noi»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
Rosy Bindi, ci spiega meglio questa storia del conflitto di interessi tra l’essere presidente del partito e andare alla manifestazione?
Era una battuta, ma anche un modo per mostrare che il Pd non sottovaluta i conflitti di interessi: li risolve, almeno quelli che riguardano i suoi dirigenti.
03 Dicembre 2009
Minareti e sbronze referendarie
di Franco Monaco
L’esito del referendum svizzero che vieta la costruzione dei minareti (le torri dalle quali il muezzin, cioè “colui che annuncia”, invita alla preghiera i fedeli mussulmani) è un segno dei tempi. Un segno negativo di tempi difficili per i rapporti tra le religioni, le culture, le civiltà.
Minareti e sbronze referendarie
di Franco Monaco
L’esito del referendum svizzero che vieta la costruzione dei minareti (le torri dalle quali il muezzin, cioè “colui che annuncia”, invita alla preghiera i fedeli mussulmani) è un segno dei tempi. Un segno negativo di tempi difficili per i rapporti tra le religioni, le culture, le civiltà.
02 Dicembre 2009
Bindi: «Letta è stato un po' confuso, il Cavaliere si faccia giudicare»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
Onorevole Bindi, secondo Enrico Letta il premier ha diritto a difendersi non solo nel processo ma anche dal processo. Ne è scoppiato un caso.
«Su questo passaggio, forse, è nato qualche malinteso. È passato un messaggio confuso. Lo ha già spiegato Bersani. Per il Pd, Berlusconi può e deve difendersi all’interno del processo ma non certo dal processo».
Bindi: «Letta è stato un po' confuso, il Cavaliere si faccia giudicare»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
Onorevole Bindi, secondo Enrico Letta il premier ha diritto a difendersi non solo nel processo ma anche dal processo. Ne è scoppiato un caso.
«Su questo passaggio, forse, è nato qualche malinteso. È passato un messaggio confuso. Lo ha già spiegato Bersani. Per il Pd, Berlusconi può e deve difendersi all’interno del processo ma non certo dal processo».
27 Novembre 2009
La credente capace di parlare a tutti, ecco a voi Rosy Bindi
di Roberto Monteforte - da L'Unità
Rosy la «pasionaria», la toscana tenace. La «credente» rispettosa dei dettami della Chiesa, ma capace di assumersi in autonomia le proprie responsabilità politiche e istituzionali pagando anche il prezzo dell'incomprensione, come le capitò da ministro della famiglia quando avanzò la proposta dei Dico (il riconoscimento dei diritti dei conviventi). Che si confronta in modo aperto sulla bioetica e sul fine vita, sui nuovi diritti in una società sempre più multietnica e multiculturale, e sui temi dell'identità, della sicurezza, dell'accoglienza. Dello sviluppo e della democrazia economica. C'è tutto questo nel «Quel che è di Cesare» (editore Laterza pagine 127, costo 10 euro) la sua biografia politica, non solo raccolta, ma anche sollecitata - soprattutto sui temi della bioetica - dalla cronista parlamentare Giovanna Casadio.
La credente capace di parlare a tutti, ecco a voi Rosy Bindi
di Roberto Monteforte - da L'Unità

15 Novembre 2009
Le domande di Rosy
di Emma Fattorini - da Il Sole 24 Ore
Dopo la Prima guerra mondiale, crogiuolo e spartiacque anche per la cattolicità, il mondo cattolico si divide su come fronteggiare la nuova partecipazione delle masse cattoliche di fronte alla crisi dello Stato liberale in due "modelli", quello del Partito popolare di Luigi Sturzo, mediazione politica assolutamente laica e aconfessionale che vuole traghettare i cattolici verso lo stato democratico (da cui nasce l'espressione cattolici democratici), e l'altro che vede nei totalitarismi fascisti l'occasione per ripristinare i perduti valori cari all'intransigentismo cattolico ottocentesco. Una battaglia impari e una fatica enorme per affermare l'incontro dei cattolici con la democrazia, la partecipazione popolare, lo Stato liberale. Mai del tutto accettata e digerita sarà la democrazia e la laicità per i cattolici europei che finiscono spesso per vivere questa loro condizione con l'affanno di una continua rincorsa per accreditarsi un posto nella modernità.
Le domande di Rosy
di Emma Fattorini - da Il Sole 24 Ore

12 Novembre 2009
Rosy Bindi, la sciabola laica e il vizio del compromesso
di Michele Ainis - da La Stampa
Rosy Bindi non è donna che le mandi a dire. Lei cattolica, che da giovane fu sul punto d'entrare in monastero, non ha mai parlato la lingua velata e un po' allusiva della Curia. Lei giurista, allieva di Vittorio Bachelet, ha sempre rifiutato gli alambicchi lessicali così familiari a chi maneggia codici e pandette. Lei politica di lungo corso, e adesso fresca di nomina come presidente del Partito democratico, non ha mai amato il linguaggio involuto dei politici.
Rosy Bindi, la sciabola laica e il vizio del compromesso
di Michele Ainis - da La Stampa
Rosy Bindi non è donna che le mandi a dire. Lei cattolica, che da giovane fu sul punto d'entrare in monastero, non ha mai parlato la lingua velata e un po' allusiva della Curia. Lei giurista, allieva di Vittorio Bachelet, ha sempre rifiutato gli alambicchi lessicali così familiari a chi maneggia codici e pandette. Lei politica di lungo corso, e adesso fresca di nomina come presidente del Partito democratico, non ha mai amato il linguaggio involuto dei politici.
07 Novembre 2009
Quel che è di Rosy nel Pd che verrà
di Chiara Geloni - da Europa
Rosy Bindi è una di quelle persone a cui il destino ha riservato spesso il ruolo di presidiare i confini. Quello della laicità, quello dei diritti civili, quello tra la vita e la morte, nelle sue esperienze da ministro della sanità e della famiglia. Quello della questione morale, nella sua prima esperienza da dirigente politica, commissario della Dc in Veneto nel pieno della bufera di Tangentopoli. Quello del dialogo tra laici e cattolici, sempre: quasi una vocazione. È anche per questo, non solo perché è donna, non solo perché è tosta, non solo perché è cattolica e popolare (anche) nel senso di ex Ppi, non solo perché ha saputo diventare più di altri il simbolo dell'ispirazione più autenticamente ulivista e prodiana, che oggi la Bindi arriva all'assemblea nazionale del Pd da candidata unica alla presidenza del partito.
Quel che è di Rosy nel Pd che verrà
di Chiara Geloni - da Europa

20 Ottobre 2009
Teniamoci strette Bindi e Binetti
di Marco Follini - da Il Riformista
Rosy Bindi spiega con metodo e con passione che si può essere credenti e laici allo stesso modo, con la stessa intensità e quasi per le stesse ragioni. Il libricino che ha scritto a due mani con Giovanna Casadio che la intervista ("Quel che è di Cesare") è un piccolo monumento al cattolicesimo democratico.
Teniamoci strette Bindi e Binetti
di Marco Follini - da Il Riformista
Rosy Bindi spiega con metodo e con passione che si può essere credenti e laici allo stesso modo, con la stessa intensità e quasi per le stesse ragioni. Il libricino che ha scritto a due mani con Giovanna Casadio che la intervista ("Quel che è di Cesare") è un piccolo monumento al cattolicesimo democratico.
06 Ottobre 2009
Il paradosso dei cattolici. In libreria "Quel che è di Cesare", il nuovo libro di Rosy Bindi
di Gustavo Zagrebelsky - da La Repubblica
L'esistenza nella galassia cattolica di "cattolici democratici" è di per sé stessa la dimostrazione di una difficoltà non risolta nel rapporto tra democrazia e cattolicesimo. Se la difficoltà non ci fosse, l'aggettivo specificativo sarebbe superfluo. Il fatto che vi siano cattolici che si auto-definiscono democratici significa sì che il cattolicesimo è compatibile con la democrazia, ma anche che la democrazia non è coessenziale al cattolicesimo, perché esso contempla anche l'antidemocrazia. Se poi consideriamo che i cattolici democratici, per loro stesso riconoscimento, nel loro mondo sono oggi minoranza, la conclusione preoccupante è che, dalla maggioranza, le regole della democrazia, se sono accettate, lo sono non per adesione, ma per sopportazione o per opportunità: se e finché non si prospettino convenienze migliori.
Il paradosso dei cattolici. In libreria "Quel che è di Cesare", il nuovo libro di Rosy Bindi
di Gustavo Zagrebelsky - da La Repubblica

01 Ottobre 2009
"Quel che è di Cesare", in libreria il nuovo libro di Rosy Bindi
Nel volume, edito da Laterza e curato dalla giornalista Giovanna Casadio, la vicepresidente della Camera riflette sul rapporto tra fede, politica e religione, nel tentativo di superare quel reciproco pregiudizio tra credenti e non credenti che ruota intorno al valore della laicità. Un pregiudizio che è tempo di archiviare, originato dal conflitto tra potere temporale e potere spirituale, che la storia ha già superato e la cui permanenza, tutta ideologica, rende più difficile affrontare le sfide della modernità.
"Quel che è di Cesare", in libreria il nuovo libro di Rosy Bindi

18 Settembre 2009
Biotestamento, dare il meglio di noi per non alimentare nuove divisioni nel Paese
di Margherita Miotto
Auspico anch'io, come hanno fatto altri colleghi, che si sviluppi in questa Commissione una discussione aperta ed onesta, lontana da facili strumentalizzazioni - mai più vorrei leggere nei resoconti parlamentari che il confronto si svolge fra il 'partito della vita' ed 'il partito della morte'.
Biotestamento, dare il meglio di noi per non alimentare nuove divisioni nel Paese
di Margherita Miotto
Auspico anch'io, come hanno fatto altri colleghi, che si sviluppi in questa Commissione una discussione aperta ed onesta, lontana da facili strumentalizzazioni - mai più vorrei leggere nei resoconti parlamentari che il confronto si svolge fra il 'partito della vita' ed 'il partito della morte'.
30 Giugno 2009
L’Errore di Dario? Mai preso le distanze da Veltroni
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
«I programmi sono in arrivo. Sono anche intuibili. E ci si schiera per contribuire ad elaborarli. No, il congresso non parte male»: parola di Rosy Bindi, sostenitrice di Pierluigi Bersani. Cosa ha "intuito" in Bersani? Non sarebbe stato più naturale vederla schierata a fianco di Franceschini? «Perché mai avrei dovuto appoggiare Franceschini? Perché abbiamo la stessa storia? Allora non avrei messo tanto impegno per fare il partito plurale: non è che mi mancasse Franceschini a casa mia... Perché è stato il vice di Veltroni al quale mi sono opposta e dal quale lui non si è mai distinto? Perché l’ho appoggiato come segretario di garanzia? L’ho fatto condizionando il mio sì al fatto che il suo fosse un impegno fino al congresso e non il trampolino di lancio per la candidatura».
L’Errore di Dario? Mai preso le distanze da Veltroni
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
«I programmi sono in arrivo. Sono anche intuibili. E ci si schiera per contribuire ad elaborarli. No, il congresso non parte male»: parola di Rosy Bindi, sostenitrice di Pierluigi Bersani. Cosa ha "intuito" in Bersani? Non sarebbe stato più naturale vederla schierata a fianco di Franceschini? «Perché mai avrei dovuto appoggiare Franceschini? Perché abbiamo la stessa storia? Allora non avrei messo tanto impegno per fare il partito plurale: non è che mi mancasse Franceschini a casa mia... Perché è stato il vice di Veltroni al quale mi sono opposta e dal quale lui non si è mai distinto? Perché l’ho appoggiato come segretario di garanzia? L’ho fatto condizionando il mio sì al fatto che il suo fosse un impegno fino al congresso e non il trampolino di lancio per la candidatura».


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
- Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
- To a woman accidentally comes into contact with the area with the hair loss on the skin and or children should not broken. Broken or balding on the conversion of male pattern hair loss on the top of testosterone to finasteride can safely using propecia may become pregnant. Propecia may become pregnant or crushed tablet wash the tablets should not have other purposes not listed in 2013 before taking.
