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07 Dicembre 2011
«Pensioni, Ici, evasione: si deve cambiare. Pd unito e responsabile»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Noi abbiamo scelto la linea della responsabilità e saremo coerenti, anche se sappiamo che dovremo pagare un prezzo». Un prezzo anche in termini di consenso, perché se il premier Mario Monti non dovesse recepire le proposte di modifica alla manovra avanzate dal Pd, sarà difficile spiegare al proprio elettorato il voto favorevole in Aula a interventi che entrano nella carne viva del ceto medio-basso del Paese. Rosy Bindi lo sa bene, ha letto tutti i messaggi arrivati al suo indirizzo di posta elettronica, su Facebook e al Nazareno. La base è in sofferenza e il partito non ha l'umore alto.
«Pensioni, Ici, evasione: si deve cambiare. Pd unito e responsabile»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Noi abbiamo scelto la linea della responsabilità e saremo coerenti, anche se sappiamo che dovremo pagare un prezzo». Un prezzo anche in termini di consenso, perché se il premier Mario Monti non dovesse recepire le proposte di modifica alla manovra avanzate dal Pd, sarà difficile spiegare al proprio elettorato il voto favorevole in Aula a interventi che entrano nella carne viva del ceto medio-basso del Paese. Rosy Bindi lo sa bene, ha letto tutti i messaggi arrivati al suo indirizzo di posta elettronica, su Facebook e al Nazareno. La base è in sofferenza e il partito non ha l'umore alto.
02 Dicembre 2011
Bindi: «Attenti a non colpire i deboli»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«L'incertezza crea allarme, il governo faccia conoscere presto le sue proposte sulle pensioni». Rosy Bindi questa volta pesa le parole. Il momento è delicato, l'Italia si gioca il tutto per tutto. «L'appello all'equità del Pd non significa porre veti a Monti, costringendolo dentro la gabbia delle nostre richieste. Però lo sosteniamo con le nostre idee e proposte, che avanzeremo in concreto una volta conosciuto il progetto del governo. C'è tanto allarme in giro, prima si conoscono le misure e meglio è. Ci sono lavoratori che pensano di anticipare la pensione per evitare di essere penalizzati».
Bindi: «Attenti a non colpire i deboli»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«L'incertezza crea allarme, il governo faccia conoscere presto le sue proposte sulle pensioni». Rosy Bindi questa volta pesa le parole. Il momento è delicato, l'Italia si gioca il tutto per tutto. «L'appello all'equità del Pd non significa porre veti a Monti, costringendolo dentro la gabbia delle nostre richieste. Però lo sosteniamo con le nostre idee e proposte, che avanzeremo in concreto una volta conosciuto il progetto del governo. C'è tanto allarme in giro, prima si conoscono le misure e meglio è. Ci sono lavoratori che pensano di anticipare la pensione per evitare di essere penalizzati».
21 Novembre 2011
La strana coppia del Pd
di Beatrice Nencha - da Noi Roma
C'è una strana coppia che, ultimamente, va gettando sconforto tra le file del Pd. E' una coppia che, nessuno sa il perché, si è messa in testa che se il Partito democratico si è dato una regola - una bazzecola da niente come prevedere che il segretario regionale, nel Lazio, si elegge con le primarie - non si farebbe un soldo di danno a rispettarla. E ancora, cosa che ha fatto venire le pulsazioni a vari dirigenti, loro quella regola pretendono addirittura di applicarla. Un po' per incoscienza, perché non fanno capo a correnti e potenti, e nel Pd questo fa fortissimamente sospettare di essere "schegge impazzite".
La strana coppia del Pd
di Beatrice Nencha - da Noi Roma
C'è una strana coppia che, ultimamente, va gettando sconforto tra le file del Pd. E' una coppia che, nessuno sa il perché, si è messa in testa che se il Partito democratico si è dato una regola - una bazzecola da niente come prevedere che il segretario regionale, nel Lazio, si elegge con le primarie - non si farebbe un soldo di danno a rispettarla. E ancora, cosa che ha fatto venire le pulsazioni a vari dirigenti, loro quella regola pretendono addirittura di applicarla. Un po' per incoscienza, perché non fanno capo a correnti e potenti, e nel Pd questo fa fortissimamente sospettare di essere "schegge impazzite".
21 Novembre 2011
«Da Berlusconi diktat preoccupante. Servono rigore ed equità»
di Simone Collini - da L'Unità
«Il sì condizionato a Monti è quasi più pericoloso di un no». A Rosy Bindi non piace il modo in cui si sta muovendo Silvio Berlusconi. Quel «posso staccare la spina quando voglio» poi smentito, ora il veto alla patrimoniale e la difesa del Porcellum veicolati attraverso il Corriere della Sera. «Una grande menzogna in forma di intervista», dice la presidente del Pd scuotendo la testa. «Non si può accettare che Berlusconi si metta l'abito da statista e racconti una realtà che non c'è. Si può anche sospendere la lettura della storia di questi anni, sapendo che chi ci rimette siamo noi. Ma non possiamo tacere sul fatto che il suo sarebbe stato un gesto di generosità quando è certificato che non aveva più la maggioranza».
«Da Berlusconi diktat preoccupante. Servono rigore ed equità»
di Simone Collini - da L'Unità
«Il sì condizionato a Monti è quasi più pericoloso di un no». A Rosy Bindi non piace il modo in cui si sta muovendo Silvio Berlusconi. Quel «posso staccare la spina quando voglio» poi smentito, ora il veto alla patrimoniale e la difesa del Porcellum veicolati attraverso il Corriere della Sera. «Una grande menzogna in forma di intervista», dice la presidente del Pd scuotendo la testa. «Non si può accettare che Berlusconi si metta l'abito da statista e racconti una realtà che non c'è. Si può anche sospendere la lettura della storia di questi anni, sapendo che chi ci rimette siamo noi. Ma non possiamo tacere sul fatto che il suo sarebbe stato un gesto di generosità quando è certificato che non aveva più la maggioranza».
17 Novembre 2011
Bindi: «Attenti, non sta nascendo un governo di Grande coalizione»
di Federico Geremicca - da La Stampa
«Io credo che il Partito Democratico sia cresciuto nei consensi degli italiani perché ha dimostrato nel tempo di essere una forza politica credibile e responsabile, alla quale si può affidare il governo del Paese. Ora investiamo questa credibilità nel sostegno al professor Monti: e sono convinta che, quando si voterà, saremo premiati per la scelta fatta. Siamo certi che questa è la soluzione politica che offre al Paese le maggiori chanche di venir fuori dalle difficoltà. È la svolta che permette un lavoro serio, un recupero di credibilità. Monti dice di aver fiducia e io come lui credo nelle possibilità dell'Italia».
Bindi: «Attenti, non sta nascendo un governo di Grande coalizione»
di Federico Geremicca - da La Stampa
«Io credo che il Partito Democratico sia cresciuto nei consensi degli italiani perché ha dimostrato nel tempo di essere una forza politica credibile e responsabile, alla quale si può affidare il governo del Paese. Ora investiamo questa credibilità nel sostegno al professor Monti: e sono convinta che, quando si voterà, saremo premiati per la scelta fatta. Siamo certi che questa è la soluzione politica che offre al Paese le maggiori chanche di venir fuori dalle difficoltà. È la svolta che permette un lavoro serio, un recupero di credibilità. Monti dice di aver fiducia e io come lui credo nelle possibilità dell'Italia».
11 Novembre 2011
Pd e Monti: generosità e cultura nazionale
di Franco Monaco - da L'Unità
Se di qui a poco dovesse insediarsi il governo Monti, con il nostro sostegno e la nostra partecipazione, dovremo avere cura di motivarlo e di comunicarlo bene. Lo osservo pensando ai nostri elettori e persino a me stesso. Confesso che non era nei miei programmi e tantomeno nelle mie aspirazioni dare sostegno e votare la fiducia a un governo nel quale, plausibilmente, figureranno esponenti del Pdl che, pro quota, portano la responsabilità della condizione in cui versa il Paese. E che, appunto, ci costringe a dare il nostro assenso e la nostra collaborazione a un governo figlio di uno stato di eccezione. Dunque dobbiamo convincere noi stessi e gli altri, a cominciare da chi ci è vicino. Come?
Pd e Monti: generosità e cultura nazionale
di Franco Monaco - da L'Unità
Se di qui a poco dovesse insediarsi il governo Monti, con il nostro sostegno e la nostra partecipazione, dovremo avere cura di motivarlo e di comunicarlo bene. Lo osservo pensando ai nostri elettori e persino a me stesso. Confesso che non era nei miei programmi e tantomeno nelle mie aspirazioni dare sostegno e votare la fiducia a un governo nel quale, plausibilmente, figureranno esponenti del Pdl che, pro quota, portano la responsabilità della condizione in cui versa il Paese. E che, appunto, ci costringe a dare il nostro assenso e la nostra collaborazione a un governo figlio di uno stato di eccezione. Dunque dobbiamo convincere noi stessi e gli altri, a cominciare da chi ci è vicino. Come?
11 Novembre 2011
«Esecutivo di soli tecnici, il Pd rischia di più ma va fatto»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
Un governo di tecnici, così che i partiti possano continuare a far politica. Rosy Bindi, presidente del Pd, spiega il sì a Monti: «Le elezioni non ci fanno paura e, se questa operazione dovesse fallire, siamo pronti. Ma è da quando si è rotto il centrodestra che chiediamo non il ribaltone, loro hanno governato con Scilipoti non noi, ma un governo di responsabilità nazionale in grado di rappresentare in Europa la nostra forza e non le nostre debolezze, di rispondere alla lettera della Bce coniugando crescita, risanamento ed equità. Quello di Monti non è il governo delle larghe intese, non saremo a fianco di Berlusconi. Ciascuno sarà al suo posto, senza confondere o annullare le proprie idee ma, vista l'emergenza, ognuno dovrà fare la fatica di cercare una sintesi per le scelte necessarie».
«Esecutivo di soli tecnici, il Pd rischia di più ma va fatto»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
Un governo di tecnici, così che i partiti possano continuare a far politica. Rosy Bindi, presidente del Pd, spiega il sì a Monti: «Le elezioni non ci fanno paura e, se questa operazione dovesse fallire, siamo pronti. Ma è da quando si è rotto il centrodestra che chiediamo non il ribaltone, loro hanno governato con Scilipoti non noi, ma un governo di responsabilità nazionale in grado di rappresentare in Europa la nostra forza e non le nostre debolezze, di rispondere alla lettera della Bce coniugando crescita, risanamento ed equità. Quello di Monti non è il governo delle larghe intese, non saremo a fianco di Berlusconi. Ciascuno sarà al suo posto, senza confondere o annullare le proprie idee ma, vista l'emergenza, ognuno dovrà fare la fatica di cercare una sintesi per le scelte necessarie».
08 Novembre 2011
Perché mi candido a guidare il Pd del Lazio
di Giovanni Bachelet - da Europa
Mentre il piano casa della Polverini diventa un caso nazionale, il Pd del Lazio continua a non avere un segretario. Possibile? Industria, commercio e turismo, attività finanziarie immobiliari e servizi, producono nel Lazio circa il 20% del corrispondente segmento di PIL nazionale con circa il 10% della popolazione nazionale. Il Lazio ospita un grande stabilimento Fiat, le grandi istituzioni di ricerca italiane, la Capitale e tutto quel che consegue in termini di opportunità ma anche pendolarismo e inquinamento: è nel Lazio la più grande discarica di rifiuti in Europa. Negli ultimi anni calo dell'occupazione, criminalità organizzata, clientelismo e inquinamento in almeno un paio di province rischiano poi di far risucchiare nel buco nero del sottosviluppo una Regione che potrebbe aprire al meridione la pista della crescita.
Perché mi candido a guidare il Pd del Lazio
di Giovanni Bachelet - da Europa
Mentre il piano casa della Polverini diventa un caso nazionale, il Pd del Lazio continua a non avere un segretario. Possibile? Industria, commercio e turismo, attività finanziarie immobiliari e servizi, producono nel Lazio circa il 20% del corrispondente segmento di PIL nazionale con circa il 10% della popolazione nazionale. Il Lazio ospita un grande stabilimento Fiat, le grandi istituzioni di ricerca italiane, la Capitale e tutto quel che consegue in termini di opportunità ma anche pendolarismo e inquinamento: è nel Lazio la più grande discarica di rifiuti in Europa. Negli ultimi anni calo dell'occupazione, criminalità organizzata, clientelismo e inquinamento in almeno un paio di province rischiano poi di far risucchiare nel buco nero del sottosviluppo una Regione che potrebbe aprire al meridione la pista della crescita.
05 Novembre 2011
Il Pd, il bing bang e le traversate
di Rosy Bindi - da Avvenire
Personalmente non ho mai demonizzato le idee di Matteo Renzi. Semmai aspettavo di vederne, oltre battute e slogan efficaci, la concreta traduzione in un progetto politico. Da questo punto di vista, le 100 proposte uscite dalla Leopolda non hanno ripagato l'attesa. Moltissime, più della metà, sono già state elaborate dal Pd (diminuzione dei parlamentari, nuova legge elettorale, riduzione dei costi della politica, liberalizzazioni, patrimoniale, green economy, per citarne alcune). Sono punti programmatici approvati dall'Assemblea nazionale (organismo eletto alle primarie con il voto di milioni di cittadini) e in molti casi già tradotti in proposte di legge. C'è da chiedersi come mai Renzi non abbia voluto partecipare a questa fatica e le presenti oggi in polemica con il suo partito, facendo una caricatura del nostro lavoro.
Il Pd, il bing bang e le traversate
di Rosy Bindi - da Avvenire
Personalmente non ho mai demonizzato le idee di Matteo Renzi. Semmai aspettavo di vederne, oltre battute e slogan efficaci, la concreta traduzione in un progetto politico. Da questo punto di vista, le 100 proposte uscite dalla Leopolda non hanno ripagato l'attesa. Moltissime, più della metà, sono già state elaborate dal Pd (diminuzione dei parlamentari, nuova legge elettorale, riduzione dei costi della politica, liberalizzazioni, patrimoniale, green economy, per citarne alcune). Sono punti programmatici approvati dall'Assemblea nazionale (organismo eletto alle primarie con il voto di milioni di cittadini) e in molti casi già tradotti in proposte di legge. C'è da chiedersi come mai Renzi non abbia voluto partecipare a questa fatica e le presenti oggi in polemica con il suo partito, facendo una caricatura del nostro lavoro.
28 Ottobre 2011
L'assurda liberalizzazione dei licenziamenti
di Luigi Mariucci
C'è da chiedersi quale sia il senso e l'utilità delle misure di liberalizzazione dei licenziamenti per motivi economici annunciate dal governo nella lettera alla UE. Per prima cosa va sgombrato il campo dall'alibi costituito dal "ce lo chiede l'Europa". Da dieci anni la politica delle destre in Italia si è trincerata dietro questo alibi, fin dal libro bianco del 2001: il risultato è che è cresciuta enormemente la precarizzazione del mercato del lavoro, che colpisce soprattutto i giovani e le donne, mentre non è stato scalfito alcun reale privilegio corporativo e non si è attivato nessun strumento di sostegno al reddito e di avviamento al lavoro per i soggetti esclusi dal mercato del lavoro, alla faccia della c.d. flexsecurity.
L'assurda liberalizzazione dei licenziamenti
di Luigi Mariucci
C'è da chiedersi quale sia il senso e l'utilità delle misure di liberalizzazione dei licenziamenti per motivi economici annunciate dal governo nella lettera alla UE. Per prima cosa va sgombrato il campo dall'alibi costituito dal "ce lo chiede l'Europa". Da dieci anni la politica delle destre in Italia si è trincerata dietro questo alibi, fin dal libro bianco del 2001: il risultato è che è cresciuta enormemente la precarizzazione del mercato del lavoro, che colpisce soprattutto i giovani e le donne, mentre non è stato scalfito alcun reale privilegio corporativo e non si è attivato nessun strumento di sostegno al reddito e di avviamento al lavoro per i soggetti esclusi dal mercato del lavoro, alla faccia della c.d. flexsecurity.
26 Ottobre 2011
«Governo di tutti oppure andiamo al voto subito»
di Vladimiro Frulletti - da L'Unità
Primo questo governo deve andare a casa, «perché oramai è ovvio che il problema non può diventare la soluzione». Poi o un governo con dentro tutti, dalla Lega all'Idv, di responsabilità nazionale per salvare l'Italia e magari rifare la legge elettorale. O meglio andare al voto. La vicepresidente della Camera Rosy Bindi ha fretta. Deve andare a presiedere la seduta di un'Aula dentro cui rimbalzano le notizie di un esecutivo oramai in rotta. «Non ci sono più le condizioni per fare le scelte che servono all'Italia, che l'Europa ci chiede. Ormai è evidente che il governo è parte della crisi non può essere certo la soluzione della crisi».
«Governo di tutti oppure andiamo al voto subito»
di Vladimiro Frulletti - da L'Unità
Primo questo governo deve andare a casa, «perché oramai è ovvio che il problema non può diventare la soluzione». Poi o un governo con dentro tutti, dalla Lega all'Idv, di responsabilità nazionale per salvare l'Italia e magari rifare la legge elettorale. O meglio andare al voto. La vicepresidente della Camera Rosy Bindi ha fretta. Deve andare a presiedere la seduta di un'Aula dentro cui rimbalzano le notizie di un esecutivo oramai in rotta. «Non ci sono più le condizioni per fare le scelte che servono all'Italia, che l'Europa ci chiede. Ormai è evidente che il governo è parte della crisi non può essere certo la soluzione della crisi».
26 Ottobre 2011
Bindi: «Tassare i grandi patrimoni, non si fa cassa sulla pelle delle persone»
di Monica Guerzoni - da Corriere della Sera
«La vera misura che l'Europa ci chiede è il passo indietro di Berlusconi. A noi la lettera della Bce non sarebbe arrivata, perché non avremmo sprecato 10 miliardi per togliere l'Ici e provare a salvare l'Alitalia senza riuscirci. Non avremmo abbassato la guardia sulla lotta all'evasione e avremmo riformato il fisco tassando rendite e transazioni finanziarie e alleggerendo famiglie e imprese. Avremmo lavorato per irrobustire l'Europa e non per ridurla alle conferenze stampa di Merkel e Sarkozy».
Bindi: «Tassare i grandi patrimoni, non si fa cassa sulla pelle delle persone»
di Monica Guerzoni - da Corriere della Sera
«La vera misura che l'Europa ci chiede è il passo indietro di Berlusconi. A noi la lettera della Bce non sarebbe arrivata, perché non avremmo sprecato 10 miliardi per togliere l'Ici e provare a salvare l'Alitalia senza riuscirci. Non avremmo abbassato la guardia sulla lotta all'evasione e avremmo riformato il fisco tassando rendite e transazioni finanziarie e alleggerendo famiglie e imprese. Avremmo lavorato per irrobustire l'Europa e non per ridurla alle conferenze stampa di Merkel e Sarkozy».
24 Ottobre 2011
«Ora serve un'alleanza tra progressisti e moderati»
di Carlo Fusi - da Il Messaggero
Prima di tutto Rosy Bindí, presidente del Pd, ci tiene a dire una cosa: «Attenti a non sottovalutare il fatto che nonostante i suoi fallimenti, la perdita di credibilità interna e internazionale, le divisioni nella maggioranza e così via, Berlusconi resiste. Vuol dire che c'è ancora un lavoro molto forte di opposizione da compiere. Anche io ritengo che le elezioni in primavera siano probabili, e continuo a pensare che ci siano ancora alcune settimane di tempo per dare vita a quel governo di responsabilità nazionale che inseguiamo da un anno. Però non darei nulla per scontato. Soprattutto non mi addormenterei, non mi rilasserei sulla convinzione che tanto Berlusconi è finito».
«Ora serve un'alleanza tra progressisti e moderati»
di Carlo Fusi - da Il Messaggero
Prima di tutto Rosy Bindí, presidente del Pd, ci tiene a dire una cosa: «Attenti a non sottovalutare il fatto che nonostante i suoi fallimenti, la perdita di credibilità interna e internazionale, le divisioni nella maggioranza e così via, Berlusconi resiste. Vuol dire che c'è ancora un lavoro molto forte di opposizione da compiere. Anche io ritengo che le elezioni in primavera siano probabili, e continuo a pensare che ci siano ancora alcune settimane di tempo per dare vita a quel governo di responsabilità nazionale che inseguiamo da un anno. Però non darei nulla per scontato. Soprattutto non mi addormenterei, non mi rilasserei sulla convinzione che tanto Berlusconi è finito».
19 Ottobre 2011
I partiti devono aprirsi, non mettere ipoteche
di Rosy Bindi - da L'Unità
Programmaticamente voglio sottrarmi allo sport, largamente praticato, di tirare dalla mia parte le riflessioni e il confronto che, a Todi, hanno impegnato una rappresentanza qualificata del laicato cattolico organizzato. Mi sembra decisamente più appropriato un atteggiamento di rispettoso ascolto e, semmai, di impegno a interrogare me stessa e il mio partito in rapporto alle domande e alle sollecitazioni che quell'universo associativo, pur a me caro e familiare, indirizza a tutti e a ciascuno. E tanto più a chi, con umiltà ma con passione, in quel mondo, affonda le proprie radici e a un'ispirazione cristiana cerca di informare la propria azione politica e i propri comportamenti personali.
I partiti devono aprirsi, non mettere ipoteche
di Rosy Bindi - da L'Unità
Programmaticamente voglio sottrarmi allo sport, largamente praticato, di tirare dalla mia parte le riflessioni e il confronto che, a Todi, hanno impegnato una rappresentanza qualificata del laicato cattolico organizzato. Mi sembra decisamente più appropriato un atteggiamento di rispettoso ascolto e, semmai, di impegno a interrogare me stessa e il mio partito in rapporto alle domande e alle sollecitazioni che quell'universo associativo, pur a me caro e familiare, indirizza a tutti e a ciascuno. E tanto più a chi, con umiltà ma con passione, in quel mondo, affonda le proprie radici e a un'ispirazione cristiana cerca di informare la propria azione politica e i propri comportamenti personali.
12 Ottobre 2011
Bindi-Tosi, sfida sulla famiglia. L'applausometro premia Rosy
da L'Arena di Verona
Clima già elettorale. Le scuderie opposte espongono i cavalli di razza. Un'occasione è arrivata l'altra sera, nell'ambito del ciclo di incontri organizzato dalle parrocchie di Bussolengo, Cristo Risorto e Santa Maria Maggiore, nella chiesa di quest'ultima. Il tema è la famiglia: identità, difficoltà, politiche. A dibattere, il sindaco leghista di corrente maroniana Flavio Tosi e il presidente del Pd Rosy Bindi. A moderare, il giornalista don Bruno Fasani. La serata si dovrebbe svolgere in teatro. Ma il pubblico è tanto numeroso - oltre un migliaio di persone - che ci si trasferisce in chiesa, gremita più che per le solennità.
Bindi-Tosi, sfida sulla famiglia. L'applausometro premia Rosy
da L'Arena di Verona
Clima già elettorale. Le scuderie opposte espongono i cavalli di razza. Un'occasione è arrivata l'altra sera, nell'ambito del ciclo di incontri organizzato dalle parrocchie di Bussolengo, Cristo Risorto e Santa Maria Maggiore, nella chiesa di quest'ultima. Il tema è la famiglia: identità, difficoltà, politiche. A dibattere, il sindaco leghista di corrente maroniana Flavio Tosi e il presidente del Pd Rosy Bindi. A moderare, il giornalista don Bruno Fasani. La serata si dovrebbe svolgere in teatro. Ma il pubblico è tanto numeroso - oltre un migliaio di persone - che ci si trasferisce in chiesa, gremita più che per le solennità.
08 Ottobre 2011
Sicilia, la Bindi gela i "governativi" del Pd: «Mai in giunta con un inquisito»
di Emanuele Lauria - da La Repubblica Palermo
«Il Partito democratico ora ha l'obbligo di candidarsi alla guida della Regione. E per farlo non può portarsi appresso le ambiguità di questa stagione». L'ultimo attacco di Rosy Bindi a Raffaele Lombardo - e ai dirigenti del suo partito che in Sicilia hanno deciso di sostenerlo - è netto, diretto, frontale. Giunge dalla festa nazionale del terzo settore, l'appuntamento più importante per i democratici in una stagione di divisioni e kermesse cancellate all'ultimo momento (leggi Palermo), giunge dalla città di Don Sturzo, fondatore del partito popolare e oggi simbolo, dice la Bindi, «di un Pd dalla schiena dritta».
Sicilia, la Bindi gela i "governativi" del Pd: «Mai in giunta con un inquisito»
di Emanuele Lauria - da La Repubblica Palermo
«Il Partito democratico ora ha l'obbligo di candidarsi alla guida della Regione. E per farlo non può portarsi appresso le ambiguità di questa stagione». L'ultimo attacco di Rosy Bindi a Raffaele Lombardo - e ai dirigenti del suo partito che in Sicilia hanno deciso di sostenerlo - è netto, diretto, frontale. Giunge dalla festa nazionale del terzo settore, l'appuntamento più importante per i democratici in una stagione di divisioni e kermesse cancellate all'ultimo momento (leggi Palermo), giunge dalla città di Don Sturzo, fondatore del partito popolare e oggi simbolo, dice la Bindi, «di un Pd dalla schiena dritta».
07 Ottobre 2011
«Litigano su tutto, ma ormai l'agonia sta per terminare»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Credo davvero che stia per finire l'agonia». Moderatamente ottimista la presidente Pd Rosy Bindi, al netto di un'altra vorticosa giornata politica per la maggioranza, con l'ennesimo vertice a Palazzo Grazioli, gli avvertimenti a mezzo stampa della Lega e le fibrillazioni parlamentari: «C'è stato un ulteriore slittamento del decreto sviluppo, un rinvio alla prossima settimana del voto sul decreto intercettazioni e le scintille con Tremonti sono all'ordine del giorno. Ormai litigano apertamente su tutto, su nomi e cognomi, ma credo che sul decreto intercettazioni rischiano, soprattutto perché ci sarà il voto segreto, così come lo scontro in atto su Bankitalia è non solo indecente ma pericoloso perché vi partecipa la Lega».
«Litigano su tutto, ma ormai l'agonia sta per terminare»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Credo davvero che stia per finire l'agonia». Moderatamente ottimista la presidente Pd Rosy Bindi, al netto di un'altra vorticosa giornata politica per la maggioranza, con l'ennesimo vertice a Palazzo Grazioli, gli avvertimenti a mezzo stampa della Lega e le fibrillazioni parlamentari: «C'è stato un ulteriore slittamento del decreto sviluppo, un rinvio alla prossima settimana del voto sul decreto intercettazioni e le scintille con Tremonti sono all'ordine del giorno. Ormai litigano apertamente su tutto, su nomi e cognomi, ma credo che sul decreto intercettazioni rischiano, soprattutto perché ci sarà il voto segreto, così come lo scontro in atto su Bankitalia è non solo indecente ma pericoloso perché vi partecipa la Lega».
03 Ottobre 2011
«La Lega è alle strette, se fa sul serio lasci ora il Cavaliere»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Maroni che accetta la sfida del referendum e Calderoli che rinnega il Porcellum e vuole aprire la fase costituente sono il segnale delle difficoltà e dei ripensamenti della Lega. Noi non cambiamo linea e abbiamo una faccia sola. Ripetiamo che questo paese ha bisogno di riforme. Abbiamo sostenuto la raccolta delle firme per il referendum (senza i banchetti alle feste del Pd non ci sarebbe stato questo risultato); presentato un disegno di legge di riforma elettorale; chiesto una sessione dedicata alle riforme della politica. Ma il presupposto restano le dimissioni di Berlusconi e la formazione di un governo di responsabilità nazionale».
«La Lega è alle strette, se fa sul serio lasci ora il Cavaliere»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Maroni che accetta la sfida del referendum e Calderoli che rinnega il Porcellum e vuole aprire la fase costituente sono il segnale delle difficoltà e dei ripensamenti della Lega. Noi non cambiamo linea e abbiamo una faccia sola. Ripetiamo che questo paese ha bisogno di riforme. Abbiamo sostenuto la raccolta delle firme per il referendum (senza i banchetti alle feste del Pd non ci sarebbe stato questo risultato); presentato un disegno di legge di riforma elettorale; chiesto una sessione dedicata alle riforme della politica. Ma il presupposto restano le dimissioni di Berlusconi e la formazione di un governo di responsabilità nazionale».
30 Settembre 2011
Nuovo Ulivo, perché stupirsi?
di Franco Monaco - da Europa
Francamente sorprende la sorpresa. Dove starebbe lo scandalo dell'avvio di un primo nucleo di alleanze cui si è dato il nome di nuovo Ulivo? Che Di Pietro abbia enfatizzato l'evento di Vasto, spacciandolo come una sua vittoria, è conforme al suo modulo e al suo stile. Ci può stare, fa parte delle regole del gioco, risponde a un legittimo interesse di partito, specie dei partiti minori. Ci facciamo impressionare per così poco? Ma se si va alla sostanza dove sta lo scandalo?
Nuovo Ulivo, perché stupirsi?
di Franco Monaco - da Europa
Francamente sorprende la sorpresa. Dove starebbe lo scandalo dell'avvio di un primo nucleo di alleanze cui si è dato il nome di nuovo Ulivo? Che Di Pietro abbia enfatizzato l'evento di Vasto, spacciandolo come una sua vittoria, è conforme al suo modulo e al suo stile. Ci può stare, fa parte delle regole del gioco, risponde a un legittimo interesse di partito, specie dei partiti minori. Ci facciamo impressionare per così poco? Ma se si va alla sostanza dove sta lo scandalo?
29 Settembre 2011
Chi umilia le donne non può governare il Paese
«Chi umilia le donne non può governare il Paese, Berlusconi dimettiti!», lo hanno scritto in una cartolina che sarà distribuita in tutta Italia le donne del Partito Democratico, da tempo mobilitate contro questo governo e la regressione culturale, sociale ed economica in cui sta trascinando il Paese. Lo stesso concetto è stato ribadito oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera da Roberta Agostini, portavoce della Conferenza nazionale delle Donne del Pd, Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del partito, e Anna Finocchiaro, presidente dei senatori democratici, insieme a tante deputate, senatrici, responsabili di settore e amministratrici del Pd.
Chi umilia le donne non può governare il Paese
«Chi umilia le donne non può governare il Paese, Berlusconi dimettiti!», lo hanno scritto in una cartolina che sarà distribuita in tutta Italia le donne del Partito Democratico, da tempo mobilitate contro questo governo e la regressione culturale, sociale ed economica in cui sta trascinando il Paese. Lo stesso concetto è stato ribadito oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera da Roberta Agostini, portavoce della Conferenza nazionale delle Donne del Pd, Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del partito, e Anna Finocchiaro, presidente dei senatori democratici, insieme a tante deputate, senatrici, responsabili di settore e amministratrici del Pd.


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
- Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
- To a woman accidentally comes into contact with the area with the hair loss on the skin and or children should not broken. Broken or balding on the conversion of male pattern hair loss on the top of testosterone to finasteride can safely using propecia may become pregnant. Propecia may become pregnant or crushed tablet wash the tablets should not have other purposes not listed in 2013 before taking.
