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24 Agosto 2013
Mafia. Bindi su tenuta Suvignano governo faccia rispettare legge del '96
«Il Governo riprenda in mano il progetto di riutilizzo della tenuta di Suvignano di Monteroni d'Arbia, presentato dalla Regione Toscana con la provincia di Siena, il comune di Monteroni e l'associazione Libera e impedisca che venga tradito lo spirito della legge del '96, sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. La logica con cui si riutilizzano i beni sequestrati alle attività criminali deve essere prima di tutto quella di ricucire la ferita alla legalità, sviluppando un modello di crescita del territorio che rafforzi la coesione sociale, favorisca l'inserimento dei soggetti più fragili, promuova il civismo e la partecipazione».

17 Agosto 2013
Non si baratta la legalità con la tenuta del governo
di Francesca Schianchi - da La Stampa
«Mi sembra chiaro che il Pdl stia cercando il modo di non applicare la sentenza su Berlusconi. Ma questo è un ostacolo insuperabile. Le sentenze si applicano, come ha detto anche il presidente Napolitano». Anche in questi giorni di vacanza, pur lontana dal Parlamento, l'ex presidente del Pd, Rosy Bindi, usa parole chiare per spiegare la posizione del suo partito e i rapporti con l'avversario-alleato. Quindi sembra di capire che conferma il voto del Pd a favore della decadenza di Berlusconi. «È evidente. Non si può fare altrimenti». E se il Pdl chiedesse un rinvio del voto in Giunta, il Pd sarebbe disposto a concederlo? «Non credo che sarebbe utile a nessuno, nemmeno al diretto interessato e al Pdl. Siccome poi non mi pare ci siano spazi per conseguenze sul governo...».

08 Agosto 2013
Il governo serve se fa bene al Paese non è nato per assolvere il Cavaliere
di Alessandra Longo - da La Repubblica
«Questo governo non è nato per la pacificazione. Chi pensa che le larghe intese servano per assolvere Berlusconi e garantirgli un salvacondotto politico non è un nostro interlocutore. Questo governo serve se fa le cose che servono agli italiani, se fa bene al Paese. Non bisogna dare una mano a Berlusconi né sospendendo la legge né interrompendo il percorso dell'esecutivo». Rosy Bindi, mai stata fra gli sponsor del governo Letta, si riconosce nelle posizioni del segretario: «Il Pd non cederà mai ai ricatti».

03 Agosto 2013
Non possiamo far finta che non sia accaduto niente
di Federico Geremicca - da La Stampa
Era il 9 di maggio, il governo di Enrico Letta era in carica da nemmeno due settimane e Rosy Bindi - all'epoca fresca di­missionaria da presidente dell'As­semblea nazionale Pd - proprio in una intervista a "La Stampa" con­fessava di sentire puzza di brucia­to, e di vedere all'orizzonte possi­bili guai per il suo partito: «L'idea che sia giunto il tempo di una "pa­cificazione" con il berlusconismo ­diceva - è irricevibile: venti anni di storia non si cancellano così». Poi, l'affondo: attento Pd, rischiamo di apparire correi di Berlusconi. Oggi che quell'allarme e quei ri­schi sembrano essere materia soli­da, per quanto sono diventati con­creti, Rosy Bindi non ha l'aria soddisfatta di chi può sostenere "io l'avevo detto": ma a Cassazione conclusa, ti­ra le conseguenze del ragionamento che svolgeva nemmeno tre mesi fa: «Non voglio più sentirmi dire che l'antiberlusconismo non è un valo­re». E circa il futuro del governo e il patto con il Cavaliere, dice: «Dopo la condanna definitiva di Berlusconi, non possiamo far finta che sia tutto come prima».

31 Luglio 2013
Legge Elettorale. Bindi: bene urgenza, si può superare il porcellum
“Con altri colleghi ho firmato la proposta di legge Nicoletti che rimuove le storture di un sistema elettorale che mortifica la sovranità del cittadino elettore. Occorre assicurare una buona governabilità, maggioranze chiare e la scelta dei parlamentari. La nostra proposta di legge prevede infatti: una soglia al 40% per il premio di maggioranza; doppio turno di coalizione per garantire comunque una maggioranza solida in Parlamento; omogeneità tra Camera e Senato; voto di preferenza, con doppia preferenza di genere; circoscrizioni elettorali su base provinciale, quindi con liste corte di 5-6 deputati per evitare spese elettorali spropositate e ristabilire il rapporto tra elettori ed eletti”.

28 Luglio 2013
Bindi: «Il nostro destino non si lega al premier»
di Alessandra Chello - da Il Mattino
Della serie: non dimentichiamo che questo non è il nostro governo. Rosy Bindi ex presidente del Pd ricorda subito che «l'esecutivo Letta è nato per uno stato di necessità. Nessuno di noi ha mai lavorato per un governo così». Il congresso «Sarà la prima occasione che abbiamo perché il nostro partito ritrovi se stesso e si presenti agli italiani come quello che vincerà le prossime elezioni. Ma la gente vuol sapere le nostre intenzioni e con chi vogliamo governare. Ecco perché dobbiamo fare un congresso aperto, competititivo. Se ci sono idee vanno confrontate, ma se ci si concentra solo sul profilo del leader... Non si può insistere sull'idea di un congresso chiuso, in due tempi, senza primarie aperte a tutti. Serve un congresso con un confronto vero e non acquietato solo perché non si deve disturbare il governo».

28 Luglio 2013
Bindi: "Non si cambia la Carta a colpi di maggioranza"
di Wanda Marra - da Il Fatto Quotidiano
"Dobbiamo subito fermare i tentativi di chi vorrebbe cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza". Rosy Bindi venerdì in direzione Pd c'è andata giù pesante ("non sacrifico la Carta a questo governo"), una tra i pochi dirigenti democratici a prendere una posizione netta sul tentativo di Pd e Pdl di cambiare la Carta a passo di marcia. Con annesse forzature.

26 Luglio 2013
RIFORME, BINDI: GRAZIE A PD RISPETTO DELLE GARANZIE E TEMPI CERTI
“Sull’iter del ddl costituzionale si è arrivati ad un buon risultato, con una decisione giusta. Il Pd ha fatto bene, assicurando il rispetto delle garanzie, come vuole la Costituzione che non può essere blindata nelle logiche della sola maggioranza, e ottenendo tempi certi per la costituzione del Comitato e l’avvio delle modifiche costituzionali, che andranno costruite nel confronto con tutti i gruppi parlamentari e nella più ampia condivisione. Le modifiche sono necessarie per rafforzare la democrazia parlamentare, si può lavorare insieme senza stravolgere lo spirito della Costituzione”.

24 Luglio 2013
Una sentenza ineccepibile
di Luigi Mariucci - da L'Unità
Sarà necessario tornare più estesamente sulla motivazione con cui la Corte costituzionale argomenta l'illegittimità del modo in cui la Fiat ha inteso applicare l'art.19 dello Statuto dei lavoratori. Ma già a una prima lettura il ragionamento della Corte appare ineccepibile e di ampio respiro. L'intera ricostruzione effettuata dalla Corte è volta a censurare un comportamento la cui pretestuosa strumentalità appare ovvia già al senso comune. E mai possibile che in uno Stato di diritto, la cui Costituzione si fonda sui grandi principi di uguaglianza e libertà sindacale, un sindacato che gode di un ampio consenso tra i lavoratori venga escluso dai diritti sindacali e che gli stessi lavoratori aderenti a quel sindacato perdano il diritto a costituire una rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro perché quel sindacato, da sempre partecipe delle relazioni contrattuali, rifiuta di sottoscrivere uno specifico contratto collettivo? Evidentemente no. Eppure è questo ciò che ha voluto la Fiat quando la Fiom-Cgil non ha siglato i contratti dell'era Marchionne. Ed è appunto l'illegittimità e la stessa assurdità. di questo comportamento che ora la Corte censura inappellabilmente.

24 Luglio 2013
GOVERNO: BINDI, LETTA NON CHIEDA A PD PROVE DI SANGUE OGNI GIORNO
da ANSA
"Il presidente del Consiglio, dato che era vice segretario del partito, non deve chiedere al Pd prove di sangue tutte le mattine, perché nessuno gli nega il sostegno, ma deve lasciare che il partito svolga la sua fase congressuale e la sua elaborazione di futuro e cambiamento".

23 Luglio 2013
Bindi: «Il Pd non può identificarsi con il governo. Niente rinvii, va fatto il congresso.»
di Tommaso Labate - da Corriere della sera
«Il sostegno del Pd al governo dev'essere leale. Ma non posso sentir parlare di patti di legislatura. Anche perché plasmare interamente il partito sull'azione di un governo d'emergenza sarebbe l'abbandono della nostra idea originaria di futuro e di cambiamento. Dobbiamo iniziare a guardare oltre». Sembra l'inizio di una mozione congressuale. «Lo è. Tra qualche giorno con le persone a me più vicine presenteremo una mozione per il congresso». Rosy Bindi, che del Pd è stata la presidente, torna a fare battaglia politica nel partito. E a domanda risponde che «no, in nessun caso mi candiderò io stessa alla leadership. Questo lo possiamo escludere».

23 Luglio 2013
Il congresso del Partito democratico
di Franco Monaco - da Corriere della sera
Ha ragione Paolo Franchi (Corriere, 20 luglio): chi ha a cuore la democrazia italiana, quale che sia il suo orientamento politico, non può essere indifferente alla sorte del Pd; il suo travaglio interno ha natura e spessore politico e non va banalizzato; dunque urge un congresso.ad alto contenuto politico nel quale si confrontino a viso aperto visioni chiare e nitidamente alternative della missione del Pd nella società e nel sistema politico italiano ed europeo; tali distinte e riconoscibili visioni devono prendere le mosse dal giudizio circa la natura e i compiti del governo Letta. Compresa la sua plausibile durata.

19 Luglio 2013
BORSELLINO, BINDI: CERCARE VERITÀ PER ONORARE SUO SACRIFICIO
«La strage di via d’Amelio continua a essere una pagina atroce e inquietante della storia di questo Paese. C’è bisogno di fare piena luce sulla tragica giornata ed è nostro dovere cercare con tenacia la verità».

18 Luglio 2013
Più responsabilità da parte di tutti: Alfano si dimetta e Matteo si calmi
di Mario Ajello - da Il Messaggero
Lungo il Transatlantico, aleggia quel clima di tensione che è tipico dei giorni caldi. E delle vigilie cruciali. Come è questa delle ore che precedono alla decisione sulla sorte del governo Letta-Alfano. I deputati renziani sono i più attivi nel cercarsi, formano capannelli, telefonano al leader, vengono guardati con attenzione e anche con un senso di curiosità non sempre benevola da tutti gli altri, e il Pd si vede ad occhio nudo che è il luogo della massima tensione e dell'incertezza. Seduta su un divanetto, nella zona del Transatlantico in cui stanno di solito i deputati del centrosinistra, Rosy Bindi assume un'aria grave: «Ci vuole senso di responsabilità».

11 Luglio 2013
VOTO DI SCAMBIO. BINDI: PASSO AVANTI CULTURA DELLA LEGALITA'
"Un segnale di serietà e speranza, un passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata. L’approvazione all’unanimità in Commissione Giustizia del nuovo articolo sul voto di scambio è frutto di una importante convergenza tra volontà legislativa e mobilitazione civile rappresentata dal movimento dei ‘braccialetti bianchi'. L’iniziativa di Libera ha messo in moto un percorso di riforma nel segno della legalità e della trasparenza che rafforza il contrasto all’intreccio tra politica e criminalità organizzata che costituisce una delle forme più pesanti e pericolose di condizionamento e inquinamento della democrazia".

11 Luglio 2013
«Non si può assecondare eversione istituzionale del Pdl»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Il Pd è sempre stato una sentinella contro la deriva berlusconiana, non possiamo venire meno al nostro compito di presidio democratico». Rosy Bindi ha detto "no" alla sospensione dei lavori parlamentari, lasciando l'aula di Montecitorio. «Il Pd non dovrebbe mai assecondare gli atteggiamenti di eversione istituzionale del Pdl. Il centrodestra ha attaccato la Cassazione, ha minacciato di bloccare i lavori parlamentari per alcuni giorni. È vero che lo stop delle commissioni e dell'aula è stato di un pomeriggio, ma il significato politico non cambia. Inoltre con il nostro comportamento in aula, abbiamo assecondato i "falchi" del Pdl: non dovevamo offrire sponda agli irresponsabili».

09 Luglio 2013
Cassazione. Bindi: per chi lavora il Pdl al governo?

08 Luglio 2013
Bindi: «Congresso di idee per il futuro del Pd»
di Carlo Fusi - da Il Messaggero
No, non ci siamo proprio. Rosy Bindi boccia senza appello il confuso dibattito precongres­suale che da settimane avvinghia il Pd, spesso con sconfinamenti nell'incomprensibilità. Le assise dei Democrat sono alle porte: per la Bindi è lì che si devono - apertamente, senza infingimenti o peggio tagliole tattiche - mettere a confronto idee, ricette, propo­ste per l'Italia e per il partito. Tut­to il resto, senza voler tirare in ballo le Sacre scritture, è farina del diavolo.

27 Giugno 2013
RIFORME. BINDI: NO A FORZATURE PDL, NON POSSIAMO RISCRIVERE LA COSTITUZIONE
“Sulle riforme il Pdl eviti forzature e fughe in avanti. Il ddl costituzionale prevede un mandato già molto ampio che in realtà andrebbe precisato meglio. Non possiamo riscrivere la Costituzione. In ogni caso va sgombrato il campo dal dubbio che anziché lavorare a rendere più efficace la democrazia se ne vogliano indebolire i principi fondamentali, come quello dell’autonomia e indipendenza della magistratura. Il lavoro di revisione della Costituzione è un compito serissimo e delicato che deve svolgersi rispettando lo spirito e la lettera della nostra Carta fondamentale”.

22 Giugno 2013
Un PD contendibile
di Franco Monaco - da Europa
Pur non avendo rivestito ruoli di responsabilità di particolare rilievo nella stagione politica del PD che si è chiusa con una vittoria elettorale mutilata che tuttavia si è risolta in una sconfitta politica, mi sento, pro quota, in solido, corresponsabile di tale sconfitta. La ragione è presto detta: ho condiviso la linea politica seguita da Bersani. A ben vedere, una linea avallata da deliberati formali degli organi di direzione politica quasi sempre assunti all'unanimità. Non mi piacciono coloro che ora si esercitano nel fare di Bersani il solo capro espiatorio, quasi che le responsabilità non fossero più largamente condivise. Nè mi piacciono coloro che oggi maramaldeggiano, ma in verità in passato lo criticarono dalla parte rivelatasi la più sbagliata, tipo i teorici di un PD che avrebbe dovuto adottare in fotocopia l'agenda Monti. Penso a coloro che, alla sconfitta di Bersani, oppongono i fasti dell'era Veltroni. Quel 2008 nel quale, dopo avere (preterintenzionalmente?) concorso alla caduta del secondo governo Prodi, il PD conseguì quel tanto celebrato 33% al prezzo della cannibalizzazione dei suoi naturali alleati con il risultato di scontare una distanza mai così grande tra i due campi avversi e di consegnare a Berlusconi una maggioranza bulgara. Una sconfitta cui ne seguirono altre (Roma, Abbruzzo, Sardegna...) sino alle dimissioni di Veltroni con un PD stimato al 22% di cui si vorrebbe ci si dimenticasse.

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31 Maggio 2015
Postato da Redazione

Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
  • Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
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