
19 Settembre 2013
«Ha cominciato la sua campagna elettorale»
di Alessandra Longo - da La Repubblica
«Per quanto mi riguarda con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo Letta». Rosy Bindi non è certo stupita dalla performance video del Cavaliere e preferisce prendere sul serio le sue parole: «Troppe volte lo abbiamo sottovalutato. Questo video è l'inizio della campagna elettorale». «E' la solita retorica, come se non fosse stato in Italia e al governo negli ultimi venti anni». «Discorso eversivo; mentre noi stiamo pensando alle riforme costituzionali, Berlusconi sferra un attacco profondo ai contenuti della Carta, denuncia la magistratura "malata", evoca un rapporto tra sentenze e consenso popolare che è quanto di più lontano ci sia dallo spirito della Costituzione».
«Ha cominciato la sua campagna elettorale»
di Alessandra Longo - da La Repubblica
«Per quanto mi riguarda con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo Letta». Rosy Bindi non è certo stupita dalla performance video del Cavaliere e preferisce prendere sul serio le sue parole: «Troppe volte lo abbiamo sottovalutato. Questo video è l'inizio della campagna elettorale». «E' la solita retorica, come se non fosse stato in Italia e al governo negli ultimi venti anni». «Discorso eversivo; mentre noi stiamo pensando alle riforme costituzionali, Berlusconi sferra un attacco profondo ai contenuti della Carta, denuncia la magistratura "malata", evoca un rapporto tra sentenze e consenso popolare che è quanto di più lontano ci sia dallo spirito della Costituzione».
15 Settembre 2013
Politiche per la famiglia insieme ai diritti civili
di Michele Nicoletti - da L'Unità
La 47^ settimana sociale dei cattolici italiani ha richiamato l'attenzione di tutto il Paese sulla centralità della famiglia, considerata un pilastro fondamentale non solo del passato e del presente della società italiana, ma anche del suo futuro sviluppo.Il richiamo non potrebbe essere più appropriato in un Pane che su questo tema ha saputo mettere assieme le più stridenti cantraddizioni: la politica si è spesso riempita la bocca di vibranti difese dell'istituto familiare per lasciare le concrete famiglie prive di reali politiche sociali a sostegno dei più deboli. Il confronto con i Paesi del Nord Europa, assai più sobri di noi quanto a proclami, è impietoso. Abbiamo realizzato l'assurdo record di combinare il tasso più basso di natalità con il più alto di inoccupazione femminile.
Politiche per la famiglia insieme ai diritti civili
di Michele Nicoletti - da L'Unità
La 47^ settimana sociale dei cattolici italiani ha richiamato l'attenzione di tutto il Paese sulla centralità della famiglia, considerata un pilastro fondamentale non solo del passato e del presente della società italiana, ma anche del suo futuro sviluppo.Il richiamo non potrebbe essere più appropriato in un Pane che su questo tema ha saputo mettere assieme le più stridenti cantraddizioni: la politica si è spesso riempita la bocca di vibranti difese dell'istituto familiare per lasciare le concrete famiglie prive di reali politiche sociali a sostegno dei più deboli. Il confronto con i Paesi del Nord Europa, assai più sobri di noi quanto a proclami, è impietoso. Abbiamo realizzato l'assurdo record di combinare il tasso più basso di natalità con il più alto di inoccupazione femminile.
14 Settembre 2013
No a partiti-lobby, serve un tetto ai fondi privati
di Simone Collini - da L'Unità
«Qui si scherza col fuoco». A Rosy Bindi non piace la piega che ha preso la discussione sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Per più motivi. A cominciare dal fatto che il testo presentato dal governo non prevedesse un tetto per i finanziamenti dei privati, per finire con la contrarietà del Pdl a introdurlo nel corso del confronto parlamentare. Ora il rinvio del testo in commissione Affari costituzionali, di cui fa parte, deve essere l'occasione per correggere il tiro. Da più parti, dice Bindi. Da parte del Pdl, che deve sapere che il Pd non intende cedere sul tetto, perché non intende cedere «all'idea di partito padronale», perché senza limiti ai finanziamenti dei privati si «consegna la politica a chi ha i soldi per farla e si trasformano i partiti in macchine elettorali al servizio delle lobby».
No a partiti-lobby, serve un tetto ai fondi privati
di Simone Collini - da L'Unità
«Qui si scherza col fuoco». A Rosy Bindi non piace la piega che ha preso la discussione sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Per più motivi. A cominciare dal fatto che il testo presentato dal governo non prevedesse un tetto per i finanziamenti dei privati, per finire con la contrarietà del Pdl a introdurlo nel corso del confronto parlamentare. Ora il rinvio del testo in commissione Affari costituzionali, di cui fa parte, deve essere l'occasione per correggere il tiro. Da più parti, dice Bindi. Da parte del Pdl, che deve sapere che il Pd non intende cedere sul tetto, perché non intende cedere «all'idea di partito padronale», perché senza limiti ai finanziamenti dei privati si «consegna la politica a chi ha i soldi per farla e si trasformano i partiti in macchine elettorali al servizio delle lobby».
06 Settembre 2013
Bindi: «Il congresso va fatto: un confronto vero e non una corsa ai posizionamenti»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Penso che per il Pd sia l'ultima occasione, non ce ne sarà un'altra. Dobbiamo essere in grado nel nostro congresso di dire all'Italia cosa vogliamo per l'Italia». Rosy Bindi non ignora il rischio di crisi, ma sostiene che le assise del partito vanno fatte comunque. Del resto, se i1 governo Letta cadesse - afferma la presidente dimissionaria del partito- la necessità è quella di «un governo di scopo», per fare la legge di stabilità e per cambiare il Porcellum.
Bindi: «Il congresso va fatto: un confronto vero e non una corsa ai posizionamenti»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Penso che per il Pd sia l'ultima occasione, non ce ne sarà un'altra. Dobbiamo essere in grado nel nostro congresso di dire all'Italia cosa vogliamo per l'Italia». Rosy Bindi non ignora il rischio di crisi, ma sostiene che le assise del partito vanno fatte comunque. Del resto, se i1 governo Letta cadesse - afferma la presidente dimissionaria del partito- la necessità è quella di «un governo di scopo», per fare la legge di stabilità e per cambiare il Porcellum.
03 Settembre 2013
Festa PD di Genova, Bindi: "Un congresso competitivo. No all'unanimismo di facciata" (video)
di Andrea Draghetti - da sito Festa nazionale PD
Sul palco della Festa democratica di Genova, Rosy Bindi risponde alle domande di Marco Damilano sulla politica italiana, sul prossimo congresso PD e su Matteo Renzi. "Il principio di legalità e la tenuta di governo non possono essere barattati. Se vogliono far cadere il governo Letta se ne assumano le responsabilità". "Il PD non è nato per governare insieme al centrodestra. Noi siamo alternativi non solo a Berlusconi ma alla destra italiana. Siamo davanti a compromessi. L’IMU non è una cosa di sinistra: i 4 miliardi della manovra andavano usati per dare maggiore equità al paese e non per garantire la prima casa ai più ricchi. Chi può pagare, deve pagare! Vorrei sapere se la prossima misura del governo Letta sarà qualcosa all’interno del programma del PD…". “Al congresso so chi voterò ma non è il momento di fare il nome. Spero di convincerlo”.
Festa PD di Genova, Bindi: "Un congresso competitivo. No all'unanimismo di facciata" (video)
di Andrea Draghetti - da sito Festa nazionale PD
Sul palco della Festa democratica di Genova, Rosy Bindi risponde alle domande di Marco Damilano sulla politica italiana, sul prossimo congresso PD e su Matteo Renzi. "Il principio di legalità e la tenuta di governo non possono essere barattati. Se vogliono far cadere il governo Letta se ne assumano le responsabilità". "Il PD non è nato per governare insieme al centrodestra. Noi siamo alternativi non solo a Berlusconi ma alla destra italiana. Siamo davanti a compromessi. L’IMU non è una cosa di sinistra: i 4 miliardi della manovra andavano usati per dare maggiore equità al paese e non per garantire la prima casa ai più ricchi. Chi può pagare, deve pagare! Vorrei sapere se la prossima misura del governo Letta sarà qualcosa all’interno del programma del PD…". “Al congresso so chi voterò ma non è il momento di fare il nome. Spero di convincerlo”.
25 Agosto 2013
«Il Pdl vuole solo prendere tempo. Si rassegni: non ci sono scappatoie»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
È appena tornata da una delle sue lunghe sfacchinate in montagna, Rosy Bindi. Ma neanche lassù. tra le cime delle Dolomiti, stacca la spina con Roma. «Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso», commenta dopo aver letto le ultime agenzie di stampa. Ad Arcore vertice del Pdl con il Capo per decidere il da farsi, al Nazzareno fibrillazione alle stelle in vista di una possibile crisi di governo e dunque di scenari politici da gestire. «Berlusconi non può evitare la decadenza a causa della pena accessoria, anche senza la legge Severino (che fu proposta da Alfano)».
«Il Pdl vuole solo prendere tempo. Si rassegni: non ci sono scappatoie»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
È appena tornata da una delle sue lunghe sfacchinate in montagna, Rosy Bindi. Ma neanche lassù. tra le cime delle Dolomiti, stacca la spina con Roma. «Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso», commenta dopo aver letto le ultime agenzie di stampa. Ad Arcore vertice del Pdl con il Capo per decidere il da farsi, al Nazzareno fibrillazione alle stelle in vista di una possibile crisi di governo e dunque di scenari politici da gestire. «Berlusconi non può evitare la decadenza a causa della pena accessoria, anche senza la legge Severino (che fu proposta da Alfano)».
20 Agosto 2013
Berlusconi tolga tutti dall’imbarazzo dimettendosi
di Paolo Griseri - da La Repubblica
Silvio Berlusconi tolga tutti dall'imbarazzo dimettendosi dal Parlamento prima della riunione della giunta del Senato. Se compirà quel gesto sarà più semplice per il Quirinale commutare la pena principale, qualora lo ritenesse opportuno. Eccolo lo schema che propone Rosy Bindi per uscire dall'impasse sul futuro del governo. «Abbiamo sempre detto con chiarezza che non si può chiedere al Presidente della Repubblica e al Parlamento di violare la Costituzione e le leggi. L'idea che la legge Severino sia interpretabile nel punto in cui impone la decadenza del parlamentare condannato, è un'idea abbastanza bizzarra».
Berlusconi tolga tutti dall’imbarazzo dimettendosi
di Paolo Griseri - da La Repubblica
Silvio Berlusconi tolga tutti dall'imbarazzo dimettendosi dal Parlamento prima della riunione della giunta del Senato. Se compirà quel gesto sarà più semplice per il Quirinale commutare la pena principale, qualora lo ritenesse opportuno. Eccolo lo schema che propone Rosy Bindi per uscire dall'impasse sul futuro del governo. «Abbiamo sempre detto con chiarezza che non si può chiedere al Presidente della Repubblica e al Parlamento di violare la Costituzione e le leggi. L'idea che la legge Severino sia interpretabile nel punto in cui impone la decadenza del parlamentare condannato, è un'idea abbastanza bizzarra».
01 Agosto 2013
Primarie, leader e premier sono una cosa sola
di Franco Monaco - da L'Unità
Di Dario Franceschini, apprezzo la franchezza e comunque la cura di non indulgere all’ipocrisia. Anche quando dissento da lui. Come in questo caso, in tema di regole statutarie del Pd. Egli è stato il più esplicito e netto nel sostenere a viso aperto l'esigenza di separare leadership Pd e candidatura alla premiership nelle primarie di coalizione e, di riflesso e conseguentemente, di prospettare una diversa perimetrazione del rispettivo elettorato attivo: iscritti e aderenti (?) per l'uno, anche elettori e simpatizzanti per l'altro. Lo ha fatto facendo leva su un argomento teorico e sistemico: le precedenti primarie aperte per il segretario Pd si inscrivevano, a suo dire, dentro un bipolarismo proteso al bipartitismo. A questa tesi mi permetto di muovere quattro obiezioni.
Primarie, leader e premier sono una cosa sola
di Franco Monaco - da L'Unità
Di Dario Franceschini, apprezzo la franchezza e comunque la cura di non indulgere all’ipocrisia. Anche quando dissento da lui. Come in questo caso, in tema di regole statutarie del Pd. Egli è stato il più esplicito e netto nel sostenere a viso aperto l'esigenza di separare leadership Pd e candidatura alla premiership nelle primarie di coalizione e, di riflesso e conseguentemente, di prospettare una diversa perimetrazione del rispettivo elettorato attivo: iscritti e aderenti (?) per l'uno, anche elettori e simpatizzanti per l'altro. Lo ha fatto facendo leva su un argomento teorico e sistemico: le precedenti primarie aperte per il segretario Pd si inscrivevano, a suo dire, dentro un bipolarismo proteso al bipartitismo. A questa tesi mi permetto di muovere quattro obiezioni.
26 Luglio 2013
Intervento di Rosy Bindi alla Direzione del Pd
Se qualcuno un giorno scriverà la storia del Pd il primo capitolo potrebbe aprirsi con questa domanda: è vero che la nascita di un partito ha fatto cadere un governo? È un interrogativo che ci facciamo da tempo. Ma ora non vorrei che l'ultimo capitolo di questa ipotetica storia del Pd si aprisse con un altra domanda:è possibile che un governo di necessità abbia fatto finire un partito? Pongo questo interrogativo con speranza, anche perché nella relazione di Epifani ho trovato la distinzione tra ruolo del governo e ruolo del partito.
Intervento di Rosy Bindi alla Direzione del Pd
Se qualcuno un giorno scriverà la storia del Pd il primo capitolo potrebbe aprirsi con questa domanda: è vero che la nascita di un partito ha fatto cadere un governo? È un interrogativo che ci facciamo da tempo. Ma ora non vorrei che l'ultimo capitolo di questa ipotetica storia del Pd si aprisse con un altra domanda:è possibile che un governo di necessità abbia fatto finire un partito? Pongo questo interrogativo con speranza, anche perché nella relazione di Epifani ho trovato la distinzione tra ruolo del governo e ruolo del partito.
24 Giugno 2013
«Voglio un congresso competitivo e un Pd ulivista e plurale»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Noi siamo andati a Todi per ribadire il pluralismo delle scelte politiche dei cattolici, ma anche per capire se di fronte a due grandi emergenze, quella democratica e quella economico-sociale, i cattolici hanno il coraggio del cambiamento e di realizzarlo insieme agli altri, senza essere chiusi in un recinto». Rosy Bindi è più battagliera che mai, sul fronte interno al suo partito e su quello più generale della politica. È stata a Todi al meeting organizzato da Argomenti 2000 associazione che raccoglie moltissimi amministratori e politici cattolici, e dice «nessuna nostalgia dei tempi andati». Martedì, insieme a numerosi parlamentari del Pd, di Sel e Scelta Civica si parlerà di riforme istituzionali «e restiamo dell’idea di cambiare con e non contro la Costituzione», dice annunciando battaglia contro il presidenzialismo. Al segretario Epifani, invece, chiede come sia possibile svolgere un congresso nei circoli senza confrontarsi sulle mozioni e quindi sui candidati.
«Voglio un congresso competitivo e un Pd ulivista e plurale»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
«Noi siamo andati a Todi per ribadire il pluralismo delle scelte politiche dei cattolici, ma anche per capire se di fronte a due grandi emergenze, quella democratica e quella economico-sociale, i cattolici hanno il coraggio del cambiamento e di realizzarlo insieme agli altri, senza essere chiusi in un recinto». Rosy Bindi è più battagliera che mai, sul fronte interno al suo partito e su quello più generale della politica. È stata a Todi al meeting organizzato da Argomenti 2000 associazione che raccoglie moltissimi amministratori e politici cattolici, e dice «nessuna nostalgia dei tempi andati». Martedì, insieme a numerosi parlamentari del Pd, di Sel e Scelta Civica si parlerà di riforme istituzionali «e restiamo dell’idea di cambiare con e non contro la Costituzione», dice annunciando battaglia contro il presidenzialismo. Al segretario Epifani, invece, chiede come sia possibile svolgere un congresso nei circoli senza confrontarsi sulle mozioni e quindi sui candidati.
23 Giugno 2013
«Nessun cambio di regole per bloccare Renzi»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
Rosy Bindi, ex presidente dei Democratici, è a Todi, per discutere di cattolici e politica. «Cattolici - dice - senza alcuna nostalgia di unità politica, perché è una fase archiviata». A sorpresa, sul percorso per il congresso ha le stesse idee del sindaco fiorentino. «C'è una commissione che ha un mese di tempo per discutere. Le questioni sul tavolo sono tre: un congresso in due tempi, che parta dai circoli, distinzione tra segretario e candidato premier, primarie solo tra gli iscritti oppure aperte. Io penso che non vadano fatti cambiamenti, quando un percorso è già iniziato. Oltretutto sarebbero così radicali che, casomai, deve essere la prossima Assemblea a deciderli, non certo questa, che risale al 2009».
«Nessun cambio di regole per bloccare Renzi»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
Rosy Bindi, ex presidente dei Democratici, è a Todi, per discutere di cattolici e politica. «Cattolici - dice - senza alcuna nostalgia di unità politica, perché è una fase archiviata». A sorpresa, sul percorso per il congresso ha le stesse idee del sindaco fiorentino. «C'è una commissione che ha un mese di tempo per discutere. Le questioni sul tavolo sono tre: un congresso in due tempi, che parta dai circoli, distinzione tra segretario e candidato premier, primarie solo tra gli iscritti oppure aperte. Io penso che non vadano fatti cambiamenti, quando un percorso è già iniziato. Oltretutto sarebbero così radicali che, casomai, deve essere la prossima Assemblea a deciderli, non certo questa, che risale al 2009».
20 Giugno 2013
Il congresso del Pd e l'ubriacatura di Hobbes
di Michele Nicoletti - da L'Unità
Se per un mese il Pd facesse i conti con Thomas Hobbes, il suo cammino verso il congresso risulterebbe almeno filosoficamente un po' più interessante. C'è stata, infatti, un'ubriacatura hobbesiana da cui sarebbe bene risvegliarsi. Non da Hobbes, la cui lezione è sempre utile, ma dall'ubriacatura, sì, è bene liberarsi. Almeno per tre ragioni. La prima ragione è la rimozione della «coscienza storica» che era uno dei tratti più significativi della cultura politica italiana. Dall'antica Roma a Machiavelli, da Vico a Rosmini e Mazzini, da Croce a Gramsci, da Moro a Berlinguer la politica è stata concepita come azione storica. Storico il pensiero politico, storiche le azioni politiche, storico il farsi del diritto e delle istituzioni. Anche la coscienza storica ha avuto i suoi eccessi: c'è stata anche un'ubriacatura di storicismo e la sottovalutazione di altri saperi nell'approccio alla politica. Ma ora siamo passati all'estremo opposto.
Il congresso del Pd e l'ubriacatura di Hobbes
di Michele Nicoletti - da L'Unità
Se per un mese il Pd facesse i conti con Thomas Hobbes, il suo cammino verso il congresso risulterebbe almeno filosoficamente un po' più interessante. C'è stata, infatti, un'ubriacatura hobbesiana da cui sarebbe bene risvegliarsi. Non da Hobbes, la cui lezione è sempre utile, ma dall'ubriacatura, sì, è bene liberarsi. Almeno per tre ragioni. La prima ragione è la rimozione della «coscienza storica» che era uno dei tratti più significativi della cultura politica italiana. Dall'antica Roma a Machiavelli, da Vico a Rosmini e Mazzini, da Croce a Gramsci, da Moro a Berlinguer la politica è stata concepita come azione storica. Storico il pensiero politico, storiche le azioni politiche, storico il farsi del diritto e delle istituzioni. Anche la coscienza storica ha avuto i suoi eccessi: c'è stata anche un'ubriacatura di storicismo e la sottovalutazione di altri saperi nell'approccio alla politica. Ma ora siamo passati all'estremo opposto.
09 Giugno 2013
Al Pd serve una leadership contendibile e trasparente
di Franco Monaco - da L'Unità
Dunque, il percorso congressuale ha preso il via ed è utile cominciare a riflettere sulle questioni di fondo. La prima e la più decisiva è quella dell'identità stessa del Pd, dei suoi riferimenti ideali e della sua missione nella società e nel sistema politico italiano. Dopo avere assunto la guida del Pd, pur con la misura e il garbo che gli sono propri, Epifani ha fatto uso di una espressione impegnativa: il Pd, ha notato, sconta una «identità fragile». Che è espressione più forte dell'«amalgama mal riuscito». Muovendo da quell'assunto, accenno a una questione cruciale nel processo congressuale. Sento dire da Epifani che il congresso muoverà dal basso. Formulata così, chi mai oserebbe eccepire? Tuttavia vorrei capire. Altra formula di rito è la seguente: si richiede un «congresso vero». Che significa? Se capisco: una riflessione e un confronto aperto, franco, serrato, di natura eminentemente politica.
Al Pd serve una leadership contendibile e trasparente
di Franco Monaco - da L'Unità
Dunque, il percorso congressuale ha preso il via ed è utile cominciare a riflettere sulle questioni di fondo. La prima e la più decisiva è quella dell'identità stessa del Pd, dei suoi riferimenti ideali e della sua missione nella società e nel sistema politico italiano. Dopo avere assunto la guida del Pd, pur con la misura e il garbo che gli sono propri, Epifani ha fatto uso di una espressione impegnativa: il Pd, ha notato, sconta una «identità fragile». Che è espressione più forte dell'«amalgama mal riuscito». Muovendo da quell'assunto, accenno a una questione cruciale nel processo congressuale. Sento dire da Epifani che il congresso muoverà dal basso. Formulata così, chi mai oserebbe eccepire? Tuttavia vorrei capire. Altra formula di rito è la seguente: si richiede un «congresso vero». Che significa? Se capisco: una riflessione e un confronto aperto, franco, serrato, di natura eminentemente politica.
06 Giugno 2013
“Non è cosa vostra” la Costituzione. Bindi stoppa il presidenzialismo
di Francesco De Palo - da Formiche.net
Un’arma di “distrazione di massa”, usata all’occorrenza e senza comprendere come non sanerà le difficoltà economiche italiane. Così Rosy Bindi, fino a poche settimane fa presidente del Partito democratico, dice a Formiche.net che il presidenzialismo non sarà la panacea di tutti i mali. E osserva: «Non credo affatto che la concentrazione di poteri sia la soluzione ai nostri problemi. La Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica e non può essere modificata a colpi di maggioranza. Questo errore è già stato fatto e non ha portato fortuna a chi voleva prove di forza. Occorre cercare una larga condivisione, in primo luogo in Parlamento e con le forze di opposizione, seguendo le procedure previste dai costituenti».
“Non è cosa vostra” la Costituzione. Bindi stoppa il presidenzialismo
di Francesco De Palo - da Formiche.net
Un’arma di “distrazione di massa”, usata all’occorrenza e senza comprendere come non sanerà le difficoltà economiche italiane. Così Rosy Bindi, fino a poche settimane fa presidente del Partito democratico, dice a Formiche.net che il presidenzialismo non sarà la panacea di tutti i mali. E osserva: «Non credo affatto che la concentrazione di poteri sia la soluzione ai nostri problemi. La Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica e non può essere modificata a colpi di maggioranza. Questo errore è già stato fatto e non ha portato fortuna a chi voleva prove di forza. Occorre cercare una larga condivisione, in primo luogo in Parlamento e con le forze di opposizione, seguendo le procedure previste dai costituenti».
05 Giugno 2013
Perché non possiamo non dirci democratici
di Laura Pennacchi - da L'Unità
In molti invitano il Pd a riconoscersi nel crociano «perché non possiamo non dirci liberali», riconfermando il debito culturale nei confronti di Benedetto Croce e di Luigi Einaudi. Poiché il Pd va verso un congresso auspicabilmente rifondativo della propria complessiva identità Chiamparino, ad esempio, ha già dichiarato di voler riproporre per il Pd un modello tardoblairiano «lib-lab» è bene non sorvolare su tale questione. Anche perché essa è collegata a un equivoco di fondo, a mio parere mai adeguatamente chiarito e discusso, che ha presieduto alla stessa nascita del Pd: la presupposizione tacita, cioè, che il Partito democratico dovesse essere sostanzialmente un partito «moderato», per questo travalicante l'asse destra/sinistra.
Perché non possiamo non dirci democratici
di Laura Pennacchi - da L'Unità
In molti invitano il Pd a riconoscersi nel crociano «perché non possiamo non dirci liberali», riconfermando il debito culturale nei confronti di Benedetto Croce e di Luigi Einaudi. Poiché il Pd va verso un congresso auspicabilmente rifondativo della propria complessiva identità Chiamparino, ad esempio, ha già dichiarato di voler riproporre per il Pd un modello tardoblairiano «lib-lab» è bene non sorvolare su tale questione. Anche perché essa è collegata a un equivoco di fondo, a mio parere mai adeguatamente chiarito e discusso, che ha presieduto alla stessa nascita del Pd: la presupposizione tacita, cioè, che il Partito democratico dovesse essere sostanzialmente un partito «moderato», per questo travalicante l'asse destra/sinistra.
04 Giugno 2013
Rosy Bindi: «Non abbiamo un potere costituente»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Io non scambio il governo Letta e la sua tenuta con la Costituzione, che deve durare ben oltre le larghe intese. Se la coerenza in politica è ancora un valore, faccio la battaglia che considero giusta per la Costituzione e che ho sempre fatto quando qualcuno ha cercato di indebolire e stravolgere la Carta. Ora, se vogliamo, ci sono le condizioni per le riforme di revisione costituzionale indispensabili perché funzioni la nostra democrazia. Noi come Parlamento non abbiamo un potere costituente, ma solo di revisione della Costituzione, cioè non possiamo dare alla Carta un impianto completamente nuovo rispetto alla Costituente del 1946. Possiamo invece intervenire per rendere funzionante quell'impianto».
Rosy Bindi: «Non abbiamo un potere costituente»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica
«Io non scambio il governo Letta e la sua tenuta con la Costituzione, che deve durare ben oltre le larghe intese. Se la coerenza in politica è ancora un valore, faccio la battaglia che considero giusta per la Costituzione e che ho sempre fatto quando qualcuno ha cercato di indebolire e stravolgere la Carta. Ora, se vogliamo, ci sono le condizioni per le riforme di revisione costituzionale indispensabili perché funzioni la nostra democrazia. Noi come Parlamento non abbiamo un potere costituente, ma solo di revisione della Costituzione, cioè non possiamo dare alla Carta un impianto completamente nuovo rispetto alla Costituente del 1946. Possiamo invece intervenire per rendere funzionante quell'impianto».
02 Giugno 2013
Riforma della Costituzione, il governo eviti strappi
di Franco Monaco - da L'Unità
Tutta l'attenzione politico-mediatica si è concentrata sulla mozione Giachetti relativa alla correzione ovvero alla cancellazione del porcellum. Ma, a mio avviso, più pertinente e non meno rilevante è stata la discussione che si è sviluppata nel Pd circa il metodo adottato per avviare il processo di riforma della Costituzione, che era l'oggetto proprio della mozione di maggioranza. Ben 44 parlamentari Pd hanno affidato a un documento politico le proprie riserve e preoccupazioni. Un modo per dare corpo a una posizione, rinunciando responsabilmente a formalizzare voti in dissenso. Coniugando così solidarietà con il gruppo e libertà di opinione su materia, quella costituzionale, che chiama in causa la responsabilità di ogni e singolo parlamentare. Provo a riassumere il senso di quel documento.
Riforma della Costituzione, il governo eviti strappi
di Franco Monaco - da L'Unità
Tutta l'attenzione politico-mediatica si è concentrata sulla mozione Giachetti relativa alla correzione ovvero alla cancellazione del porcellum. Ma, a mio avviso, più pertinente e non meno rilevante è stata la discussione che si è sviluppata nel Pd circa il metodo adottato per avviare il processo di riforma della Costituzione, che era l'oggetto proprio della mozione di maggioranza. Ben 44 parlamentari Pd hanno affidato a un documento politico le proprie riserve e preoccupazioni. Un modo per dare corpo a una posizione, rinunciando responsabilmente a formalizzare voti in dissenso. Coniugando così solidarietà con il gruppo e libertà di opinione su materia, quella costituzionale, che chiama in causa la responsabilità di ogni e singolo parlamentare. Provo a riassumere il senso di quel documento.
01 Giugno 2013
«Sulla via francese Prodi sbaglia. È una grave illusione»
di Simone Collini - da L'Unità
«La Costituzione col governo io non la scambio», sbotta a un certo punto Rosy Bindi. Si parla di riforme istituzionali e in particolare dell'apertura al semipresidenzialismo fatta dal Pd, dello schierarsi anche di Prodi a favore di quel sistema di governo. «Prodi sbaglia», taglia corto definendo «un'illusione» l'idea che si possano risolvere i problemi di un Paese come il nostro «concentrando i poteri in una sola persona». E se nel Pd si ipotizza di coinvolgere iscritti e militanti sulle ipotesi di modifica alla Costituzione, Bindi dice che «questa consultazione deve essere vera, non confermativa di una decisione già assunta dalla maggioranza del partito».
«Sulla via francese Prodi sbaglia. È una grave illusione»
di Simone Collini - da L'Unità
«La Costituzione col governo io non la scambio», sbotta a un certo punto Rosy Bindi. Si parla di riforme istituzionali e in particolare dell'apertura al semipresidenzialismo fatta dal Pd, dello schierarsi anche di Prodi a favore di quel sistema di governo. «Prodi sbaglia», taglia corto definendo «un'illusione» l'idea che si possano risolvere i problemi di un Paese come il nostro «concentrando i poteri in una sola persona». E se nel Pd si ipotizza di coinvolgere iscritti e militanti sulle ipotesi di modifica alla Costituzione, Bindi dice che «questa consultazione deve essere vera, non confermativa di una decisione già assunta dalla maggioranza del partito».
30 Maggio 2013
Bindi: «No al semipresidenzialismo, così si stravolge la Costituzione»
di Carlo Bertini - da La Stampa
«È giusto temere che l'esecutivo, anche se si prepara a scalare l'Himalaia, si fermi poi ai castelli romani senza più fiato. Perci ò la prima cosa da fare è mettere in sicurezza la legge elettorale. Ma così come il governo non ci può chiedere di legare la sua vita alle modifiche della Costituzione, così non si può usare la Carta fondamentale per indebolire il governo. Detto questo, sul porcellum in linea di principio Giachetti ha ragione, il silenzio del governo su un punto così importante è imbarazzante e in qualche modo va superato...». Rosy Bindi è preoccupata e anche per questo domenica parteciperà ad un convegno di Libertà e Giustizia con Saviano, Rodotà e Zagrebelsky, dal titolo evocativo, "La Costituzione non è cosa vostra".
Bindi: «No al semipresidenzialismo, così si stravolge la Costituzione»
di Carlo Bertini - da La Stampa
«È giusto temere che l'esecutivo, anche se si prepara a scalare l'Himalaia, si fermi poi ai castelli romani senza più fiato. Perci ò la prima cosa da fare è mettere in sicurezza la legge elettorale. Ma così come il governo non ci può chiedere di legare la sua vita alle modifiche della Costituzione, così non si può usare la Carta fondamentale per indebolire il governo. Detto questo, sul porcellum in linea di principio Giachetti ha ragione, il silenzio del governo su un punto così importante è imbarazzante e in qualche modo va superato...». Rosy Bindi è preoccupata e anche per questo domenica parteciperà ad un convegno di Libertà e Giustizia con Saviano, Rodotà e Zagrebelsky, dal titolo evocativo, "La Costituzione non è cosa vostra".


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
- Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
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