
24 Giugno 2012
«È Renzi che non può candidarsi, sulla mia rielezione decida il Pd»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
«Certo che se è Matteo Renzi, e in quel modo, a darmi lo sfratto, allora mi viene la voglia di restare. Deciderà la direzione del mio partito, se accordarmi o meno la deroga ai tre mandati. Non certo Renzi. Perchè dovrei polemizzare col nulla? Con uno che non sa nemmeno fare il sindaco della sua città? Non ho sentito una sola proposta, dico una, nel suo intervento. Sulla crisi, sul lavoro, il Mezzogiorno, sull'Europa. Ha scomodato mille persone da tutt'Italia per raccontare la seguente favoletta: cacciamo dalla Camera la Bindi, D'Alema, Veltroni e tutto in Italia s'aggiusta. Non è serio, proprio no. E a questo punto, è il caso per il Pd di porsi con urgenza il problema primarie».
«È Renzi che non può candidarsi, sulla mia rielezione decida il Pd»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
«Certo che se è Matteo Renzi, e in quel modo, a darmi lo sfratto, allora mi viene la voglia di restare. Deciderà la direzione del mio partito, se accordarmi o meno la deroga ai tre mandati. Non certo Renzi. Perchè dovrei polemizzare col nulla? Con uno che non sa nemmeno fare il sindaco della sua città? Non ho sentito una sola proposta, dico una, nel suo intervento. Sulla crisi, sul lavoro, il Mezzogiorno, sull'Europa. Ha scomodato mille persone da tutt'Italia per raccontare la seguente favoletta: cacciamo dalla Camera la Bindi, D'Alema, Veltroni e tutto in Italia s'aggiusta. Non è serio, proprio no. E a questo punto, è il caso per il Pd di porsi con urgenza il problema primarie».
21 Giugno 2012
Persone aperte all'altro. Sui diritti brava Bindi
di Livia Turco - da L'Unità
Il documento elaborato dal Comitato Diritti presieduto da Rosy Bindi contiene un'elaborazione preziosa e innovativa. Ciò che mi convince è innanzitutto l'impostazione del tema dei diritti connessa a una visione antropologica della persona. Quella dell'individuo relazionale, della persona aperta all'altro che riconosce la sua dipendenza dall'altro e il suo bisogno dell'altro, in cui la libertà si realizza riconoscendo tale interdipendenza. Pertanto diritti e doveri, responsabilità verso se stessi e verso gli altri, eguaglianza di rispetto, presa in carico dell'altro diventano gli ingredienti fondamentali della cittadinanza. Questa visione relazionale della persona per me è la questione cruciale.
Persone aperte all'altro. Sui diritti brava Bindi
di Livia Turco - da L'Unità
Il documento elaborato dal Comitato Diritti presieduto da Rosy Bindi contiene un'elaborazione preziosa e innovativa. Ciò che mi convince è innanzitutto l'impostazione del tema dei diritti connessa a una visione antropologica della persona. Quella dell'individuo relazionale, della persona aperta all'altro che riconosce la sua dipendenza dall'altro e il suo bisogno dell'altro, in cui la libertà si realizza riconoscendo tale interdipendenza. Pertanto diritti e doveri, responsabilità verso se stessi e verso gli altri, eguaglianza di rispetto, presa in carico dell'altro diventano gli ingredienti fondamentali della cittadinanza. Questa visione relazionale della persona per me è la questione cruciale.
19 Giugno 2012
Persona e diritti, ora il Pd ha una base comune più solida
di Pierluigi Castagnetti - da L'Unità
Concordo con Pier Luigi Bersani che il documento sui diritti, varato dalla commissione presieduta da Rosy Bindi, «è una base di altissimo profilo che ci mette in grado di inquadrare le decisioni che dovremo prendere». Bisogna ricordare infatti che il mandato assegnato al gruppo di lavoro non era quello di elaborare proposte di legge, ma definire finalmente una matrice culturale non semplicemente «ibrida», ma «comune», in cui possano riconoscersi i militanti e gli elettori del Partito democratico. Un lavoro non facile perché, non dimentichiamolo mai, il Pd non è un partito creato in un laboratorio politologico attorno a un manifesto predisposto da qualche ottimato sceso da Marte, ma è nato nel fuoco di una dura battaglia politica, in cui si confrontano progetti politici alternativi di governo della modernità.
Persona e diritti, ora il Pd ha una base comune più solida
di Pierluigi Castagnetti - da L'Unità
Concordo con Pier Luigi Bersani che il documento sui diritti, varato dalla commissione presieduta da Rosy Bindi, «è una base di altissimo profilo che ci mette in grado di inquadrare le decisioni che dovremo prendere». Bisogna ricordare infatti che il mandato assegnato al gruppo di lavoro non era quello di elaborare proposte di legge, ma definire finalmente una matrice culturale non semplicemente «ibrida», ma «comune», in cui possano riconoscersi i militanti e gli elettori del Partito democratico. Un lavoro non facile perché, non dimentichiamolo mai, il Pd non è un partito creato in un laboratorio politologico attorno a un manifesto predisposto da qualche ottimato sceso da Marte, ma è nato nel fuoco di una dura battaglia politica, in cui si confrontano progetti politici alternativi di governo della modernità.
17 Giugno 2012
Meglio cattolici divisi tra destra e sinistra
di Franco Monaco - da Corriere della Sera
Dario Antiseri e Massimo Teodori propongono di dare vita a formazioni politiche, l'uno di ispirazione cattolico-liberale, l'altro laico-riformista. Non a caso l'uno rispondendo all'altro, quasi in termini reattivi. Lo ritengo un errore. Penso piuttosto abbia ragione Andrea Riccardi nel richiamare che le esperienze politiche più alte nello sviluppo della democrazia italiana si sono rette su un fecondo dialogo-cooperazione tra laici e cattolici. Si possono discutere i limiti del bipolarismo che abbiamo conosciuto nel recente passato. Non però sotto un profilo di rilievo: quello di una democrazia sanamente competitiva che si mettesse dietro le spalle l'eredità lunga della "questione romana" (cioè la pregiudiziale opposizione politica e di schieramento tra cattolici e non) con il conseguente sviluppo di partiti e coalizioni che si caratterizzano e si distinguono laicamente non su base ideologico-religiosa ma su base politica e programmatica, diciamo pure lungo l'asse destra-sinistra.
Meglio cattolici divisi tra destra e sinistra
di Franco Monaco - da Corriere della Sera
Dario Antiseri e Massimo Teodori propongono di dare vita a formazioni politiche, l'uno di ispirazione cattolico-liberale, l'altro laico-riformista. Non a caso l'uno rispondendo all'altro, quasi in termini reattivi. Lo ritengo un errore. Penso piuttosto abbia ragione Andrea Riccardi nel richiamare che le esperienze politiche più alte nello sviluppo della democrazia italiana si sono rette su un fecondo dialogo-cooperazione tra laici e cattolici. Si possono discutere i limiti del bipolarismo che abbiamo conosciuto nel recente passato. Non però sotto un profilo di rilievo: quello di una democrazia sanamente competitiva che si mettesse dietro le spalle l'eredità lunga della "questione romana" (cioè la pregiudiziale opposizione politica e di schieramento tra cattolici e non) con il conseguente sviluppo di partiti e coalizioni che si caratterizzano e si distinguono laicamente non su base ideologico-religiosa ma su base politica e programmatica, diciamo pure lungo l'asse destra-sinistra.
17 Giugno 2012
Bindi: «Lavoriamo sui diritti civili, ci confronteremo con tutti»
di Marco Iasevoli - da Avvenire
«Io penso che il Pd abbia fatto un passo avanti rispetto al passato, siamo riusciti a trovare un'ampia condivisione politica tra culture profondamente diverse sul tema dei diritti civili». Rosy Bindi presiede il Comitato che ha varato le "linee-guida" del partito sui temi eticamente sensibili, e ha tutta l'intenzione di difendere un risultato «equilibrato» dai possibili assalti in Assemblea nazionale di chi chiede matrimoni gay, modifiche alla legge 40 sulla fecondazione assistita e l'introduzione dell'eutanasia. «In questa fase - gioca d'anticipo Bindi - persone come Paola Concia e Ivan Scalfarotto, che hanno collaborato molto ai lavori della commissione, potranno distinguere le opinioni personali, e quelle dei movimenti cui sono vicini, dalla sintesi che abbiamo elaborato. E questo vale anche per quei cattolici che fanno fatica ad ammettere che la cultura dei diritti civili è fondamentale per il Pd. È così che si fa e si sta in un partito pluralista».
Bindi: «Lavoriamo sui diritti civili, ci confronteremo con tutti»
di Marco Iasevoli - da Avvenire
«Io penso che il Pd abbia fatto un passo avanti rispetto al passato, siamo riusciti a trovare un'ampia condivisione politica tra culture profondamente diverse sul tema dei diritti civili». Rosy Bindi presiede il Comitato che ha varato le "linee-guida" del partito sui temi eticamente sensibili, e ha tutta l'intenzione di difendere un risultato «equilibrato» dai possibili assalti in Assemblea nazionale di chi chiede matrimoni gay, modifiche alla legge 40 sulla fecondazione assistita e l'introduzione dell'eutanasia. «In questa fase - gioca d'anticipo Bindi - persone come Paola Concia e Ivan Scalfarotto, che hanno collaborato molto ai lavori della commissione, potranno distinguere le opinioni personali, e quelle dei movimenti cui sono vicini, dalla sintesi che abbiamo elaborato. E questo vale anche per quei cattolici che fanno fatica ad ammettere che la cultura dei diritti civili è fondamentale per il Pd. È così che si fa e si sta in un partito pluralista».
16 Giugno 2012
«Diritti civili, il Pd ha trovato un terreno comune»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
Lo definisce un «lavoro importante, un significativo passo in avanti». Michele Nicoletti, segretario Pd di Trento, ordinario di Filosofia politica nella stessa città, è tra gli estensori del documento sui diritti civili varato dall'omonima Commissione presieduta da Rosy Bindi. Ma sul documento, arrivato sul tavolo del segretario Pier Luigi Bersani e destinato all'Assemblea nazionale di luglio per una discussione aperta, non c'è affatto «piena condivisione». «Cercherei di vedere in positivo il cammino che abbiamo fatto. Abbiamo scelto una strada diversa rispetto a quella di chi chiedeva un documento con una presa di posizione politica, un sì e un no, sui temi presi in esame. Abbiamo preferito la via dei principi fondamentali che devono essere terreno comune del Pd rispetto al tema dei diritti».
«Diritti civili, il Pd ha trovato un terreno comune»
di Maria Zegarelli - da L'Unità
Lo definisce un «lavoro importante, un significativo passo in avanti». Michele Nicoletti, segretario Pd di Trento, ordinario di Filosofia politica nella stessa città, è tra gli estensori del documento sui diritti civili varato dall'omonima Commissione presieduta da Rosy Bindi. Ma sul documento, arrivato sul tavolo del segretario Pier Luigi Bersani e destinato all'Assemblea nazionale di luglio per una discussione aperta, non c'è affatto «piena condivisione». «Cercherei di vedere in positivo il cammino che abbiamo fatto. Abbiamo scelto una strada diversa rispetto a quella di chi chiedeva un documento con una presa di posizione politica, un sì e un no, sui temi presi in esame. Abbiamo preferito la via dei principi fondamentali che devono essere terreno comune del Pd rispetto al tema dei diritti».
16 Giugno 2012
Diritti, abbiamo fatto il primo passo
di Margherita Miotto - da Europa
Il Pd è stato di parola ed è riuscito a superare la prova della pluralità e della laicità sulla difficile frontiera dei diritti. Nel comitato presieduto da Rosy Bindi si è fatto un cammino straordinario di elaborazione culturale con l'ascolto e il rispetto reciproco, grazie al prezioso contributo di personalità esterne al partito. Abbiamo sperimentato cosa significa essere un partito che non vive la propria identità all'insegna dell'autosufficienza, ma che anzi avverte come indispensabile l'apertura alla ricchezza del mondo della cultura e della ricerca.
Diritti, abbiamo fatto il primo passo
di Margherita Miotto - da Europa
Il Pd è stato di parola ed è riuscito a superare la prova della pluralità e della laicità sulla difficile frontiera dei diritti. Nel comitato presieduto da Rosy Bindi si è fatto un cammino straordinario di elaborazione culturale con l'ascolto e il rispetto reciproco, grazie al prezioso contributo di personalità esterne al partito. Abbiamo sperimentato cosa significa essere un partito che non vive la propria identità all'insegna dell'autosufficienza, ma che anzi avverte come indispensabile l'apertura alla ricchezza del mondo della cultura e della ricerca.
16 Giugno 2012
Bindi: «Il sistema lombardo corrotto da anni, Formigoni si dimetta»
di Andrea Montanari - da La Repubblica
«Mi pare che il governatore non possa davvero permettersi di assumere l'atteggiamento della vittima. Indagini per corruzione ne sono state fatte in tante altre regioni. Farebbe bene a trarne le conseguenze e a dimettersi. Se lo facesse ora, salverebbe un pezzo della sua storia. Ora che è indagato il suo direttore generale della Sanità non può più dire che non c'entra. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro, ma se dovessero essere confermate le accuse, sarebbe la conferma che chi dovrebbe governare il sistema sanitario lombardo non è più in grado di farlo».
Bindi: «Il sistema lombardo corrotto da anni, Formigoni si dimetta»
di Andrea Montanari - da La Repubblica
«Mi pare che il governatore non possa davvero permettersi di assumere l'atteggiamento della vittima. Indagini per corruzione ne sono state fatte in tante altre regioni. Farebbe bene a trarne le conseguenze e a dimettersi. Se lo facesse ora, salverebbe un pezzo della sua storia. Ora che è indagato il suo direttore generale della Sanità non può più dire che non c'entra. Aspettiamo che la magistratura faccia il suo lavoro, ma se dovessero essere confermate le accuse, sarebbe la conferma che chi dovrebbe governare il sistema sanitario lombardo non è più in grado di farlo».
14 Giugno 2012
Per una nuova cultura dei diritti
Al termine dei propri lavori, il Comitato diritti del Partito Democratico, presieduto da Rosy Bindi, ha consegnato al segretario del partito un documento che individua i principi comuni che dovrebbero animare la cultura politica dei democratici in materia di diritti. Il documento è stato largamente condiviso nelle sue linee di fondo e nella sua impostazione generale, pur nella pluralità di sensibilità e di posizioni su singoli punti. In questa prospettiva il documento viene offerto come contributo per l'elaborazione della sintesi politico-programmatica e delle concrete proposte legislative agli organi dirigenti del Pd.
Per una nuova cultura dei diritti
Al termine dei propri lavori, il Comitato diritti del Partito Democratico, presieduto da Rosy Bindi, ha consegnato al segretario del partito un documento che individua i principi comuni che dovrebbero animare la cultura politica dei democratici in materia di diritti. Il documento è stato largamente condiviso nelle sue linee di fondo e nella sua impostazione generale, pur nella pluralità di sensibilità e di posizioni su singoli punti. In questa prospettiva il documento viene offerto come contributo per l'elaborazione della sintesi politico-programmatica e delle concrete proposte legislative agli organi dirigenti del Pd.
06 Giugno 2012
Semipresidenzialismo? Non si passa sulla testa dei cittadini
di Vannino Chiti e Rosy Bindi - da Avvenire
Caro direttore, la Costituzione è la carta fondamentale della Repubblica: i suoi valori sono più che mai attuali. Sottolinearlo non è un atto dovuto, più o meno retorico: da troppi anni la Costituzione subisce attacchi espliciti e logoramenti interni, tesi a indebolirla. Spesso le debolezze delle alleanze politiche e dei governi cercano un alibi e si inventano vie d'uscita nella messa in discussione della Costituzione. È un serio errore. Naturalmente ciò non significa che la Costituzione sia immodificabile: essa stessa indica nell'articolo 138 le vie per farlo. La sua seconda parte, relativa all'organizzazione dello Stato, ha bisogno di aggiornamenti e innovazioni: si tratta di definirli e realizzarli con un ampio consenso, non con le sole maggioranze del momento, e soprattutto non facendo venir meno la coerenza con i suoi valori guida.
Semipresidenzialismo? Non si passa sulla testa dei cittadini
di Vannino Chiti e Rosy Bindi - da Avvenire
Caro direttore, la Costituzione è la carta fondamentale della Repubblica: i suoi valori sono più che mai attuali. Sottolinearlo non è un atto dovuto, più o meno retorico: da troppi anni la Costituzione subisce attacchi espliciti e logoramenti interni, tesi a indebolirla. Spesso le debolezze delle alleanze politiche e dei governi cercano un alibi e si inventano vie d'uscita nella messa in discussione della Costituzione. È un serio errore. Naturalmente ciò non significa che la Costituzione sia immodificabile: essa stessa indica nell'articolo 138 le vie per farlo. La sua seconda parte, relativa all'organizzazione dello Stato, ha bisogno di aggiornamenti e innovazioni: si tratta di definirli e realizzarli con un ampio consenso, non con le sole maggioranze del momento, e soprattutto non facendo venir meno la coerenza con i suoi valori guida.
27 Maggio 2012
Bindi: «Niente veti, è la stagione del realismo»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
«A Vendola e Di Pietro rispondo che non mi piacciono gli ultimatum. E le minacce. Il Pd ha un progetto, che Bersani ha chiamato il nuovo Ulivo: un'alleanza dai confini molto larghi. Per tenere insieme il centrosinistra, con tutte le sue forze, ma che punti anche a coinvolgere i moderati, le forze di centro, quelle che dopo aver staccato la spina a Berlusconi appoggiano il governo Monti per portare in sicurezza i conti dello Stato disastrati dalla stagione del centrodestra. Dopo, nella prossima legislatura, si tratterà di dare ilvia a una grande operazione di ricostruzione del nostro Paese. Nessuna forza responsabile può sottrarsi».
Bindi: «Niente veti, è la stagione del realismo»
di Umberto Rosso - da La Repubblica
«A Vendola e Di Pietro rispondo che non mi piacciono gli ultimatum. E le minacce. Il Pd ha un progetto, che Bersani ha chiamato il nuovo Ulivo: un'alleanza dai confini molto larghi. Per tenere insieme il centrosinistra, con tutte le sue forze, ma che punti anche a coinvolgere i moderati, le forze di centro, quelle che dopo aver staccato la spina a Berlusconi appoggiano il governo Monti per portare in sicurezza i conti dello Stato disastrati dalla stagione del centrodestra. Dopo, nella prossima legislatura, si tratterà di dare ilvia a una grande operazione di ricostruzione del nostro Paese. Nessuna forza responsabile può sottrarsi».
24 Maggio 2012
Un gioco da ragazze
di Rosy Bindi
Credo che questo sia un tempo in cui le donne che fanno politica avvertono più che in passato la difficoltà di muoversi in uno spazio e in un luogo tenacemente occupato e presidiato dagli uomini. È più difficile perché lo scarto che si è consumato tra la politica e i cittadini è molto grande e il fastidio che questa parola, come quelle di "partito", "parlamento", "istituzioni" provoca tra l'opinione pubblica è così radicale da non permettere più di distinguere tra buona e cattiva democrazia, tra buona e cattiva politica. Tutti sono indistintamente messi sul banco degli imputati. Non so se sia vero il paradosso che Marina Terragni suggerisce: «Meglio farà il governo Monti per rimettere in sesto il Paese e più si allargherà il gap tra partiti e cittadini». Di certo, se non ci sarà una profonda rigenerazione del sistema, è molto alto il rischio di una deriva antidemocratica, per quanto in forme inedite rispetto a quelle su cui da sempre fa leva la destra italiana.
Un gioco da ragazze
di Rosy Bindi
Credo che questo sia un tempo in cui le donne che fanno politica avvertono più che in passato la difficoltà di muoversi in uno spazio e in un luogo tenacemente occupato e presidiato dagli uomini. È più difficile perché lo scarto che si è consumato tra la politica e i cittadini è molto grande e il fastidio che questa parola, come quelle di "partito", "parlamento", "istituzioni" provoca tra l'opinione pubblica è così radicale da non permettere più di distinguere tra buona e cattiva democrazia, tra buona e cattiva politica. Tutti sono indistintamente messi sul banco degli imputati. Non so se sia vero il paradosso che Marina Terragni suggerisce: «Meglio farà il governo Monti per rimettere in sesto il Paese e più si allargherà il gap tra partiti e cittadini». Di certo, se non ci sarà una profonda rigenerazione del sistema, è molto alto il rischio di una deriva antidemocratica, per quanto in forme inedite rispetto a quelle su cui da sempre fa leva la destra italiana.
24 Maggio 2012
E se il nuovo fosse il vecchio Ulivo?
di Franco Monaco - da L'Unità
So bene di incappare nella facile accusa di coltivare sterili nostalgie e di riuscire noioso. Ma provo a spiegare l'interrogativo: e se la strada da battere fosse quella del vecchio Ulivo? Vecchio inteso come quello delle origini, del primo Prodi. Le risultanze della recente prova amministrativa sono chiare e agli atti: la disfatta del Pdl, da ascrivere al suo fallimento alla prova del governo e non, come se la raccontano, al sostegno dato al Monti; la debacle della Lega sia perché associata a quel governo inetto e persino imbarazzante, nonché a motivo delle vergogne della family bossiana; il successo del movimento 5 stelle; l'alto astensionismo; la vittoria del centrosinistra e del Pd in esso, che si misura sul parametro delle amministrazioni locali conquistate al centrodestra.
E se il nuovo fosse il vecchio Ulivo?
di Franco Monaco - da L'Unità
So bene di incappare nella facile accusa di coltivare sterili nostalgie e di riuscire noioso. Ma provo a spiegare l'interrogativo: e se la strada da battere fosse quella del vecchio Ulivo? Vecchio inteso come quello delle origini, del primo Prodi. Le risultanze della recente prova amministrativa sono chiare e agli atti: la disfatta del Pdl, da ascrivere al suo fallimento alla prova del governo e non, come se la raccontano, al sostegno dato al Monti; la debacle della Lega sia perché associata a quel governo inetto e persino imbarazzante, nonché a motivo delle vergogne della family bossiana; il successo del movimento 5 stelle; l'alto astensionismo; la vittoria del centrosinistra e del Pd in esso, che si misura sul parametro delle amministrazioni locali conquistate al centrodestra.
23 Maggio 2012
«Non siamo rimasti in piedi per lasciar fare le primarie a Renzi»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
Grillo? «Facile gridare "basta con Monti o fuori dall'euro". Ma noi dobbiamo costruire una alternativa per il Paese, unendo la sinistra e allargando l'alleanza al centro moderato che deve scegliere da che parte stare». E il candidato premier del Pd, assicura la presidente del partito Rosy Bindi, sarà Bersani: «Non siamo rimasti in piedi in questo tsunami per far fare le primarie a Renzi». Ma il Pd deve «riuscire a interpretare la voglia di cambiamento. Non possiamo rischiare di soccombere insieme agli altri nel voto antisistema».
«Non siamo rimasti in piedi per lasciar fare le primarie a Renzi»
di Teresa Bartoli - da Il Mattino
Grillo? «Facile gridare "basta con Monti o fuori dall'euro". Ma noi dobbiamo costruire una alternativa per il Paese, unendo la sinistra e allargando l'alleanza al centro moderato che deve scegliere da che parte stare». E il candidato premier del Pd, assicura la presidente del partito Rosy Bindi, sarà Bersani: «Non siamo rimasti in piedi in questo tsunami per far fare le primarie a Renzi». Ma il Pd deve «riuscire a interpretare la voglia di cambiamento. Non possiamo rischiare di soccombere insieme agli altri nel voto antisistema».
12 Maggio 2012
Bindi a Renzi: «Sbagliato porre ora il tema-primarie»
di Federico Geremicca - da La Stampa
Bersani ha liquidato la questione con un certo fastidio: «In questo momento ho altro per la testa. E direi che anche il Paese ha ben altri problemi». Rosy Bindi, addirittura, non vorrebbe nemmeno parlarne: «Ma le pare che con il clima e le preoccupazioni che ci sono nel Paese noi ci mettiamo a parlare dei fatti nostri, cioè delle primarie?». Eppure l'ennesima "provocazione" messa in campo da Matteo Renzi attraverso un'intervista al "Corriere della Sera" (Bersani convochi le primarie del Pd per il prossimo autunno) meriterebbe forse un'attenzione in più: non foss'altro che perché il problema della scelta del candidato-premier prima o poi si porrà comunque...
Bindi a Renzi: «Sbagliato porre ora il tema-primarie»
di Federico Geremicca - da La Stampa
Bersani ha liquidato la questione con un certo fastidio: «In questo momento ho altro per la testa. E direi che anche il Paese ha ben altri problemi». Rosy Bindi, addirittura, non vorrebbe nemmeno parlarne: «Ma le pare che con il clima e le preoccupazioni che ci sono nel Paese noi ci mettiamo a parlare dei fatti nostri, cioè delle primarie?». Eppure l'ennesima "provocazione" messa in campo da Matteo Renzi attraverso un'intervista al "Corriere della Sera" (Bersani convochi le primarie del Pd per il prossimo autunno) meriterebbe forse un'attenzione in più: non foss'altro che perché il problema della scelta del candidato-premier prima o poi si porrà comunque...
08 Maggio 2012
Bindi: «Monti cambi passo. Patrimoniale? Si può»
di Monica Guerzoni - da Corriere della Sera
«Monti non si può chiamare fuori. Non è colpa del governo se i partiti soffrono e Grillo aumenta, ma al ministro Cancellieri, quando dice che gli elettori ce l'hanno coi partiti, ricordo che questi partiti sostengono Monti. E dico che il Paese sta male davvero. Manca il lavoro, si pagano troppe tasse e la gente non vede prospettive. Noi vogliamo che Monti arrivi al 2013, ma ci deve ascoltare. Le misure del governo toccano la carne delle persone. Non ci ritrarremo dalle nostre responsabilità, ma Europa e governo italiano devono cambiare passo, perché da questa crisi non si esce solo tagliando lo stato sociale. Per guarire, il malato deve restare in vita. Le politiche di solo rigore non bastano, ci deve essere la crescita e maggiore equità. Sono stati chiesti sacrifici enormi ai più deboli, è l'ora di fare la voce forte con i forti».
Bindi: «Monti cambi passo. Patrimoniale? Si può»
di Monica Guerzoni - da Corriere della Sera
«Monti non si può chiamare fuori. Non è colpa del governo se i partiti soffrono e Grillo aumenta, ma al ministro Cancellieri, quando dice che gli elettori ce l'hanno coi partiti, ricordo che questi partiti sostengono Monti. E dico che il Paese sta male davvero. Manca il lavoro, si pagano troppe tasse e la gente non vede prospettive. Noi vogliamo che Monti arrivi al 2013, ma ci deve ascoltare. Le misure del governo toccano la carne delle persone. Non ci ritrarremo dalle nostre responsabilità, ma Europa e governo italiano devono cambiare passo, perché da questa crisi non si esce solo tagliando lo stato sociale. Per guarire, il malato deve restare in vita. Le politiche di solo rigore non bastano, ci deve essere la crescita e maggiore equità. Sono stati chiesti sacrifici enormi ai più deboli, è l'ora di fare la voce forte con i forti».
04 Maggio 2012
Di cosa parliamo quando parliamo di autonomia scolastica
di Giovanni Bachelet e Michele Serra - da Il Venerdì di Repubblica
Caro Serra, numerosi suoi lettori e nostri elettori, dopo aver letto sul Venerdì la lettera dell'insegnante precario di Milano Francesco Rossi e la sua risposta, mi hanno coperto di insulti, indignati con il mio partito. Anch'io, al loro posto, lo avrei fatto. Erano infatti convinti che il Pd, contribuendo all'approvazione della legge 953 alla Camera, avesse ridimensionato la scuola pubblica e favorito la scuola privata o confessionale. Per fermare il diluvio di improperi vorrei, con il suo aiuto, segnalare al lettore milanese che non la legge 953 in discussione alla Camera, bensì leggi regionali della (oggi disastrata) giunta lombarda sostengono con il buono scuola le private o tendono a privatizzare le scuole statali proponendo forme di chiamata diretta dei docenti; e che il Pd è talmente in disaccordo da aver di recente, alla Camera, fatto un'interrogazione al ministro sulla costituzionalità di un simile reclutamento (il primo firmatario sono io).
Di cosa parliamo quando parliamo di autonomia scolastica
di Giovanni Bachelet e Michele Serra - da Il Venerdì di Repubblica
Caro Serra, numerosi suoi lettori e nostri elettori, dopo aver letto sul Venerdì la lettera dell'insegnante precario di Milano Francesco Rossi e la sua risposta, mi hanno coperto di insulti, indignati con il mio partito. Anch'io, al loro posto, lo avrei fatto. Erano infatti convinti che il Pd, contribuendo all'approvazione della legge 953 alla Camera, avesse ridimensionato la scuola pubblica e favorito la scuola privata o confessionale. Per fermare il diluvio di improperi vorrei, con il suo aiuto, segnalare al lettore milanese che non la legge 953 in discussione alla Camera, bensì leggi regionali della (oggi disastrata) giunta lombarda sostengono con il buono scuola le private o tendono a privatizzare le scuole statali proponendo forme di chiamata diretta dei docenti; e che il Pd è talmente in disaccordo da aver di recente, alla Camera, fatto un'interrogazione al ministro sulla costituzionalità di un simile reclutamento (il primo firmatario sono io).
03 Maggio 2012
Bindi: «Se cade Monti sarà il default»
di Filippo Tosatto - da La Nuova di Venezia e Mestre
La campagna elettorale spinge Rosy Bindi nel Veneto in ebollizione, dove la Lega incita alla disobbedienza fiscale, il Patto di stabilità strangola gli enti locali e troppe imprese (magari creditrici dello Stato inadempiente) rischiano il fallimento. Disagio, sfiducia, antipolitica: il presidente del Pd non si sottrae a una valutazione critica dell'impatto delle misure di Governo su un tessuto sociale in evidente sofferenza. «Tutti si arrabbiano con il medico costretto a prescrivere una medicina amara dimenticando l'untore che ci ha portati a questa situazione. Lo so, sono scelte pesanti che incidono sulla carne delle famiglie e delle imprese ma bisogna pur dire la verità: oggi l'Imu è così gravosa perché il Governo precedente ha esentato dall'Ici non le fasce deboli, che avevamo già tutelato noi, ma quelli che erano in condizioni di pagarla. Una mossa demagogica dagli effetti deleteri».
Bindi: «Se cade Monti sarà il default»
di Filippo Tosatto - da La Nuova di Venezia e Mestre
La campagna elettorale spinge Rosy Bindi nel Veneto in ebollizione, dove la Lega incita alla disobbedienza fiscale, il Patto di stabilità strangola gli enti locali e troppe imprese (magari creditrici dello Stato inadempiente) rischiano il fallimento. Disagio, sfiducia, antipolitica: il presidente del Pd non si sottrae a una valutazione critica dell'impatto delle misure di Governo su un tessuto sociale in evidente sofferenza. «Tutti si arrabbiano con il medico costretto a prescrivere una medicina amara dimenticando l'untore che ci ha portati a questa situazione. Lo so, sono scelte pesanti che incidono sulla carne delle famiglie e delle imprese ma bisogna pur dire la verità: oggi l'Imu è così gravosa perché il Governo precedente ha esentato dall'Ici non le fasce deboli, che avevamo già tutelato noi, ma quelli che erano in condizioni di pagarla. Una mossa demagogica dagli effetti deleteri».
24 Aprile 2012
«Sarkozy bocciato. Ora il governo Monti mandi un segnale all'Ue»
di Simone Collini - da L'Unità
«Io non me la sento ancora di dire, anche se lo spero e le probabilità per lui sono molto alte, che Hollande diventerà il prossimo presidente della Francia. Il risultato del primo turno registra soprattutto il fallimento di Sarkozy, perché un presidente uscente che arriva secondo e l'ipoteca di circa il 20% dell'estrema destra costituiscono un giudizio decisamente negativo per lui. E la bocciatura, da cui sarà complicato risollevarsi, è dovuta innanzitutto alla sua politica europea. Il risultato del primo turno è già di per sé una domanda di cambiamento rispetto alla politica seguita fin qui, centrata solo sul rigore, priva di misure per la crescita, segnata da una mancanza di solidarietà».
«Sarkozy bocciato. Ora il governo Monti mandi un segnale all'Ue»
di Simone Collini - da L'Unità
«Io non me la sento ancora di dire, anche se lo spero e le probabilità per lui sono molto alte, che Hollande diventerà il prossimo presidente della Francia. Il risultato del primo turno registra soprattutto il fallimento di Sarkozy, perché un presidente uscente che arriva secondo e l'ipoteca di circa il 20% dell'estrema destra costituiscono un giudizio decisamente negativo per lui. E la bocciatura, da cui sarà complicato risollevarsi, è dovuta innanzitutto alla sua politica europea. Il risultato del primo turno è già di per sé una domanda di cambiamento rispetto alla politica seguita fin qui, centrata solo sul rigore, priva di misure per la crescita, segnata da una mancanza di solidarietà».
16 Aprile 2012
L'errore di Monti e le contraddizioni di chi dissente
di Luigi Mariucci - da L'Unità
Attorno al disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro si sta alzando un polverone che rischia di determinare un complessivo disorientamento. La presidente uscente della Confindustria l'ha definita «un testo pessimo». La stessa opinione, pur con motivazioni opposte, è espressa dal segretario della Fiom. Tutti i sindacati, e i diversi gruppi che ambiscono a rappresentare l'area vasta e molteplice del lavoro instabile, lamentano l'esiguità delle misure dirette a contrastare la precarietà e le molteplici barriere che impediscono l'accesso a un lavoro decente, in specie dei giovani. Al contrario il Pdl annuncia battaglia per rendere ancora più flessibili le forme di assunzione. Sembra che alla fine sia rimasto solo il Pd a difendere il punto (difficile) di equilibrio faticosamente raggiunto.
L'errore di Monti e le contraddizioni di chi dissente
di Luigi Mariucci - da L'Unità
Attorno al disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro si sta alzando un polverone che rischia di determinare un complessivo disorientamento. La presidente uscente della Confindustria l'ha definita «un testo pessimo». La stessa opinione, pur con motivazioni opposte, è espressa dal segretario della Fiom. Tutti i sindacati, e i diversi gruppi che ambiscono a rappresentare l'area vasta e molteplice del lavoro instabile, lamentano l'esiguità delle misure dirette a contrastare la precarietà e le molteplici barriere che impediscono l'accesso a un lavoro decente, in specie dei giovani. Al contrario il Pdl annuncia battaglia per rendere ancora più flessibili le forme di assunzione. Sembra che alla fine sia rimasto solo il Pd a difendere il punto (difficile) di equilibrio faticosamente raggiunto.


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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