16/10/2010
Commento al post "Ansiogeno a chi?" lasciato da Bartolo Fazio

Nella bruciante attualità riguardante orchi, sbiellati che vanno allo stadio e teneri possessori di cani che pestano i tassisti, non mi pare che il Governatore Draghi ci possa riservare delle brutte sorprese. Perchè, anche così, a vederlo, tutto sembra, tranne che il capo di una struttura che sforna dati "inutilmente ansiogeni". I numeri che ha fornito il suo bollettino non sono piaciuti al Tesoro, che con questa testuale espressione ha bollato dati e percentuali diffusi da via Nazionale su entrate tributarie, consumi e disoccupazione. Eppure, bastava soltanto soffermarsi ad analizzare la posizione di Palazzo Koch per capire che Bankitalia non ha alcun altro motivo per smentire, se non l'unico davvero plausibile e cioè che i dati non sono esatti. Solo in questo caso, infatti, la Banca centrale è tenuta ad assumere, come fa, una posizione netta e precisa. Viceversa saremmo costretti a constatare - e,per fortuna non lo siamo - che persino il Governatore ed i suoi uomini siano disposti a rimanere in silenzio di fronte ad una discrepanza così marcata tra i dati diffusi dai vari enti (non so se ci avete fatto caso, ma per quanto riguarda l'inflazione parliamo di una differenza con i dati ISTAT del 2,5% che, tramutata in esseri umani, è una voragine). Per questo, penso che gli italiani avrebbero preferito una dialettica, un confronto basati sui numeri e sui calcoli che stanno dietro ai risultati, piuttosto che un'analisi da lettino di psicologo, davvero antipatica, oltre che, in questo caso, inutile.