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io avrei votato no, ma ogni giorno é peggio e il pd muore davvero

13/2/2009
Commento al post "Era una partita truccata" lasciato da Giovanna Calciati

Gli unici documenti veramente discussi e democraticamente votati dall'organismo competente (l'Assemblea Nazionale) in questi ormai 16 mesi di vita del PD, oltre allo Statuto, sono il Manifesto dei Valori ed il Codice Etico, le nostre "carte costituzionali": il perché, il come ed il su che cosa siamo insieme nello stesso partito. Sono andata a rileggermeli e vi riporto qui sotto due stralci nei quali ho trovato la conferma di come, secondo me, era giusto ed é giusto comportarci in questa crudele, pazzesca vicenda politica che ha e sta travolgendo senza pietà e logica (se non quella di berlusconi) tutto e tutti: no a legiferazioni ad personam o su casi singoli che violentano la nostra Costituzione, no a leggi fondamentaliste (che impongono un comportamente sulla base di un credo religioso, al pari delle legislazioni di molti Paesi islamici ed in parte anche di Israele - dove, vi ricordo, x esempio, non esiste il matrimonio civile ma solamente quello religioso). L'Italia non é uno Stato confessionale ma laico, come recita la nostra Costituzione dove, x citare Obama, vivono donne e uomini cattolici, ortodossi, islamici, ebrei, protestanti, evangelici, buddisti,...e non credenti e tutti e tutte sono cittadine e cittadini italiane/i con uguali diritti e doveri. Ma, ogni giorno, c'é un fatto nuovo che uccide il progetto del PD. L'ultimo: la sostituzione nel ruolo di capogruppo del Pd in commissione sanità al senato e, quindi, di relatore di minoranza della legge sul testamento biologico di Ignazio Marino con Bianco o Bianchi(?), di lei sappiamo solo che l'avrebbe proposta Fioroni e che é una teodem, che tre giorni fa era pronta a votare si al famoso decreto. Ieri mattina, come tante e tanti, ho ricevuto un sms a firma di Veltroni "la linea del PD non cambia. Continueremo a sostenere i diritto di ciascuno di esprimere la volontà sulla fine della propria vita". Lì per lì non ho capito...quando ho saputo della sostituzione di Marino, purtroppo ho capito. Invece di rassicurarmi, quell'sms mi ha ancora più inquietata: oltre al danno, la beffa, la presa in giro. Veltroni, con quell'sms ha dichiarato, come si dice dalle mie parti, di avere "la coda sporca". Perfavore rimettiamo quell'ottimo scienziato cattolico politico laico di Marino al suo posto sino alla fine dell'iter parlamentare di questa sciagurata legge (da vittima della legge 40 sulla fecondazione assistita dico che, forse, ha ragione Veronesi, meglio nessuna legge che una legge cattiva e crudele!!). Ieri, alla manifestazione che a Piacenza abbiamo fatto in contemporanea con quella di Roma, abbiamo deciso, tutte e tutti insieme, di mandare un appello a Marino, Finocchiaro e Veltroni: che Marino continui a svolgere (egregiamente come ha fatto sinora) il suo compito, basta con questi giochetti. In un partito laico e plurale non può non esistere una posizione chiara, deve esserci quella che si é curiosamente chiamata "posizione prevalente" e, poi, ci può essere, ovviamente, chi dissente. Ho, abbiamo dissentito, dal 24 ottobre 2007 in poi, anche noi su centinaia di altre cose e non abbiamo mai messo in difficoltà il Pd, anzi, ci siamo messi a disposizione del Segretario eletto e degli altri organi dirigenti a tutti i livelli, nazionale, regionale e territoriale. Oggi, invece, si dice una cosa, se ne scrive un'altra (la nostra mozione al Senato non riporta per niente la posizione dell'sms di Veltroni) e se ne fa un'altra ancora. E tutto questo senza che nessun organismo dirigente deputato a decidere(assemblea e direzione nazionale), ne abbia mai discusso. Il massimo, poi, secondo me, é la posizione dell'ex giovane Letta: sventola il suo dissenso con la "posizione prevalente" ai 4 venti e non si fa venire il minimo dubbio sulla sua compatibilità (o problematicità) ad esercitare il ruolo di ministro ombra con competenze proprio sulle materie dalle quali é in dissenso.... Così il PD lo stiamo uccidendo e, per di più, senza D.A.T.! Sconfortata vi saluto, Giovanna Manifesto dei Valori del Partito Democratico ……….. La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza antifascista, è il documento fondamentale dal quale prendiamo le mosse. La Costituzione non è una semplice raccolta di norme: oggi non meno di ieri è la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano sul come e sul perché vivere insieme. È il più importante fattore di unità nazionale e di integrazione sociale, proprio in quanto assicura il consenso della comunità sui princìpi della convivenza al suo interno e permette di dirimere i conflitti di opinioni e di interessi. Il Partito Democratico riconosce i valori che ispirano la Carta costituzionale, unitamente a quelli della Carta dei diritti umani fondamentali dell’Unione Europea e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, e li assume come princìpi validi per tutti, al di là delle disuguaglianze legate alla nascita, all’educazione, al reddito e alle condizioni individuali. La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercè della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale. La Costituzione può e deve essere aggiornata, nel solco dell’esperienza delle grandi democrazie europee, con riforme condivise, coerenti con i princìpi e i valori della Carta del 1948, confermati a larga maggioranza dal referendum del 2006. Una democrazia forte e capace di decidere esige che vengano assicurati la leale collaborazione tra i diversi livelli di governo, la protezione nel tempo delle decisioni istituzionalmente condivise e regole di soluzione dei conflitti che chiariscano i limiti di esercizio della democrazia di prossimità e restituiscano al governo nazionale l’autorevolezza e l’autorità necessarie sulle questioni di prevalente interesse per l’intero Paese. Il principio costituzionale della laicità dello Stato rappresenta un valore essenziale dell’impegno del Partito Democratico. La laicità dello Stato garantisce il rispetto di ogni persona nelle sue convinzioni più profonde e assicura a ciascuno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Allo stesso modo, tanto più in un’epoca contrassegnata da nuove conquiste di civiltà, ma anche da antichi e recenti fondamentalismi, la laicità dello Stato garantisce che le istituzioni appartengano a tutti e che le decisioni democratiche siano assunte in modo libero e autonomo. La laicità presuppone uno spazio pubblico di libero confronto: noi concepiamo la laicità non come il luogo di una presunta neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali, e quindi anche come riconoscimento della rilevanza, nella sfera pubblica e non solo privata, delle religioni, dei convincimenti filosofici ed etici, delle diverse forme di spiritualità. Le energie morali che scaturiscono dalle esperienze culturali, spirituali e religiose, quando riconoscono il valore del pluralismo e del dialogo, rappresentano un elemento vitale della democrazia. La nuova storia che si sta spalancando davanti all’umanità pone alle coscienze di tutti problemi etici e interrogativi inediti. La laicità è la condizione perché culture e concezioni ideali diverse non solo convivano, ma si ascoltino, così da produrre nuove visioni e nuove sintesi in vista della riflessione e dell’azione che questi problemi rendono quanto mai indispensabili. Codice Etico del Partito Democratico 1) Premessa 1. Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica. Considerano i suoi principi, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà fondamentali, il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza. ………. 2) Principi di riferimento dei comportamenti individuali e collettivi 1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico sostengono l’autonomia della politica, perché sia credibile e rafforzi il rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengono che la politica debba assolvere la sua funzione pubblica senza essere subalterna ad alcuno. Al tempo stesso, concepiscono la politica come aperta all’ascolto della società e dei suoi bisogni, rispettosa delle altre autonomie, non autoreferenziale e soprattutto lontana da qualunque pretesa di invadenza e di lottizzazione. 2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico considerano il pluralismo una ricchezza e scelgono il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise. Riconoscono e promuovono il principio di laicità della politica e delle istituzioni. ………..


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31 Maggio 2015
Postato da Redazione

Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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