
ma quale Paese vogliamo?
Commento al post "Era una partita truccata" lasciato da Cecilia Carmassi - Lucca
Cara Rosy, le vicende di questi ultimi giorni sono state cariche di strumentalizzazioni e di forzature, ma ci hanno posto di fronte ad una serie di questioni su cui necessariamente prendere posizione, non solo nelle aule del parlamento, e che certamente in questa vicenda hanno trovato un punto di partenza e di amplificazione (spesso strumentale purtroppo). La questione del “fine vita” infatti è un tema tipico su cui l’evoluzione della tecnica e della scienza pongono questioni un tempo neppure ipotizzabili. Credo che la nostra società faccia sempre più difficoltà ad affrontare il tema della morte come un tema che fa parte della vita e che non deve essere demonizzato ma affrontato tenendo conto delle complesse implicazioni che interrogano sicuramente le nostre coscienze, ma che chiedono anche alla politica di provare a definire un quadro normativo in cui la legge non si sostituisca alla coscienza delle persone, ma ponga in essere tutti gli strumenti per evitare ciò che in questi anni è avvenuto sul corpo e nel nome di Eluana Englaro. Mi ha ferita profondamente sentire illustri esponenti politici di centro destra colpevolizzare il signor Englaro perché ha voluto attivare una procedura trasparente ed oggettiva di autorizzazione anziché fare come molti fanno in modo più “informale” o portando il congiunto all’estero dove è consentita l’interruzione delle cure. Ma quale Paese vogliamo? Quello dei furbi “fai da te” o quello del diritto democratico? Certo la scelta in questi casi non può che essere personale e se una madre che attende un figlio ed ha un tumore può rifiutare le cure e morire per consentire ad un feto di svilupparsi e nascere, se una persona con un gamba in cancrena può scegliere di non farsela amputare e di morire, se il Santo Padre ha potuto rifiutare alcuni farmaci per non perdere autonomia e lucidità nell’ultima fase della vita.... ebbene allora vuol dire che nel nostro ordinamento nessuno può essere obbligato a subire alcuni trattamenti medici ed il vero problema è di come la nostra società supporta le persone più fragili e i loro familiari chiamati a decisioni drammatiche ogni volta che un congiunto non può autonomamente scegliere. Per questo il tema del testamento biologico non è più rinviabile, ma deve al tempo stesso essere accompagnato da una maggiore informazione e consapevolezza dei cittadini su quello che significa disporre del nostro corpo per eventi futuri. Su questo non sono ammissibili le forzature ideologiche e strumentali a cui abbiamo assistito in questi giorni da parte del Governo: non voglio che si possano fare leggi ad personam per condizionare le scelte di un singolo cittadino (così come non ci dovrebbero essere per sottrarlo alla normativa vigente!), non accetto l’attacco al Presidente della Repubblica ed alla Costituzione considerata di intralcio ai desiderata di una maggioranza di qualunque colore essa sia. Ai sedicenti difensori della vita chiederei come hanno votato sul pacchetto sicurezza che per la prima volta considera prioritario un principio di regolarità amministrativa (perché un permesso di soggiorno è atto amministrativo) rispetto al diritto alla salute di una persona che ha bisogno di cure mediche. I princìpi, quelli veri, non sono un bel vestito da indossare a proprio piacimento e a seconda delle circostanze, ma dovrebbero orientare ed ispirare l’azione politica ed istituzionale di chi è chiamato ad elaborare misure (le leggi) atte a migliorare la nostra società. Per questo trovo abbastanza fazioso ed elettoralistico l’attacco ai cattolici nel PD e la critica in merito alla loro irrilevanza. So che qualcuno ha ancora nostalgia per una presenza unitaria dei cattolici in politica: a questi signori vorrei dire che la fine della DC ha reso evidente l’improponibilità nell’epoca contemporanea di una accozzaglia di politici forse divisi anche sul modo di essere Chiesa nel dopo Concilio, ma sicuramente nettamente divisi sulle ricette politiche e sul tipo di società che si vuole realizzare. So che qualcuno vorrebbe utilizzare i riferimenti cattolici come bandiera sul campo di battaglia politico, talvolta come vera e propria arma contundente: a questi signori ricorderei che le crociate non hanno mai reso un buon servizio al Messaggio di cui la Chiesa e soprattutto i cristiani dovrebbero essere portatori e che nostro Signore non ha mai voluto eserciti e ci ha invitato piuttosto ad essere lievito, sale della terra. Il compito a cui i cattolici in politica sono chiamati è tutto lì: nella capacità di contribuire con la loro elaborazione (il Messaggio che si incarna nella storia) ad una sintesi più alta nella elaborazione democratica condivisa. Per questo penso che prima della libertà di coscienza c’è necessariamente lo sforzo della mediazione, della condivisione ed anche della critica soprattutto quando circolano come dogmi affermazioni strumentali. Per questo ringrazio Rosy, perché so che poteva essere più semplice non prendere posizione pubblica visto che sei alla Camera e non al Senato, oppure prenderla accodandosi ala schiera degli “obbedienti” che questa volta hanno visto anche adesioni che non mi aspettavo. Ti ringrazio perché non hai accettato il ricatto psicologico-ideologico di chi ha provato a banalizzare la vicenda di Eluana Englaro per spaccare il Paese ed alimentare contrapposizioni. Ti chiedo solo una cosa: di ottenere dal PD un di più di confronto e di elaborazione su questi temi, nel quale le diverse sensibilità e competenze siano un contributo per quella sintesi avanzata di cui il Paese ha un grande bisogno.


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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