Registrati | Scrivi | Rss

Cerca nel sito
7/8/2008

Caso Englaro


Caso Englaro

Sintesi della relazione presentata da Rosy Bindi, all'Ufficio di presidenza della Camera dei Deputati, in cui si contesta la richiesta avanzata da Lupi di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla corte Costituzionale contro le sentenze  sulla vicenda Englaro.

 

 

Un conflitto inammissibile

La Vicepresidente Rosy Bindi, ha presentato oggi all'Ufficio di Presidenza della Camera, la relazione sull'inammissibilità del conflitto di attribuzione nei confronti della Corte di cassazione in relazione al caso Englaro.

La relazione sottolinea la tragicità umana della vicenda Englaro e la sofferenza indicibile dei protagonisti che deve indurre tutti a grande rispetto umano e a evitare ogni strumentalizzazione.

Si può discutere e criticare il contenuto delle sentenze, che intervengono su una materia densa di implicazioni etiche e  sulle quali sono possibili diverse opzioni di valore. Ma questi argomenti non mettono in discussione la legittimità della decisione assunta dalla Corte di cassazione. La relazione sottolinea infatti la natura squisitamente giurisdizionale delle decisioni assunte.

Ricordando che la questione non riguarda il merito della vicenda ma solo la delimitazione delle sfere costituzionali delle Camere e della magistratura, la relazione  richiama il principio generale dell'ordinamento giuridico per il quale "il giudice non ha la facoltà di non pronunciarsi in ordine ad una istanza sottoposta al suo esame adducendo l'inesistenza di una norma di legge."

Nel caso in esame, ogni affermazione dei giudici appare confortata da un rinvio diretto o indiretto, per analogia, alle norme vigenti, secondo la relativa giurisprudenza interpretativa. Le motivazione delle sentenze, evidenziano con chiarezza le argomentazioni di fatto e di diritto alla base delle decisioni e dimostrano il carattere indefettibile della loro natura giurisdizionale.

C'è da chiedersi, allora, se il conflitto di attribuzione non riguardi piuttosto il merito della decisione. Se così fosse, si tratterebbe di un improprio e anomalo mezzo di impugnazione della decisione della Corte di cassazione ed anzi, configurandosi come una censura da parte di un diverso potere, rischierebbe di porre in discussione proprio quella indipendenza della magistratura sancita dall'art. 110 della Costituzione a tutela del principio di divisione dei poteri .

La relazione contesta anche la tesi che l'esercizio dell'attività giurisdizionale possa aver menomato la sfera di attribuzione del Parlamento. Le decisioni dell'autorità giudiziaria costituiscono pieno ed esclusivo esercizio della funzione giurisdizionale e, anche quando assumono carattere innovativo, lasciano del tutto inalterato il potere delle Camere. E in proposito la relazione auspica che sia presto colmano il vuoto legislativo su questa materia.

Per la presidente Bindi, in questo contesto sollevare un conflitto di attribuzione a tutela della libertà di "non decidere" del Parlamento, significa in realtà implicitamente dichiarare la propria impotenza, auspicando, attraverso lo strumento del conflitto, una diversa composizione degli interessi in sede di interpretazione giurisdizionale. Una strada che comporta forti rischi sul piano del rispetto del principio della divisione dei poteri.

Neanche i valori più alti, come il diritto alla vita - conclude la Bindi -  possono essere tutelati al di fuori della legge o contro la legge. Per questo come osserva Zagrebelsky, occorre ristabilire la mite coesistenza di legge, diritti e giustizia, perché il diritto non è proprietà di uno ma deve essere oggetto delle cure di tanti.  

 

 

 

 

 

 

 

Nessuna divisione nel Pd

Lettera al Corriere della sera 2 agosto, 2008


Caro Direttore,

casi complessi e decisioni equilibrate sono sempre difficili da raccontare. Per questo non ci riconosciamo in una lettura che trasforma il voto della Camera sul conflitto di attribuzione in merito alla vicenda Englaro in un nuovo episodio di divisione del gruppo del Pd  in vincitori e vinti. In questa storia non ce ne sono, basta ricapitolare procedure e fatti.

Il  presidente del gruppo, su indicazione unanime del direttivo, ha affidato alla vicepresidente Pd della Camera il compito di predisporre una relazione che in alternativa alla relazione del vicepresidente Lupi dimostrasse l'infondatezza del ricorso al conflitto di attribuzione.

Nella relazione, escludendo ogni valutazione nel merito della vicenda, si dimostra che le sentenze della Corte di cassazione e della Corte d'appello di Lecco hanno natura formale e sostanziale di pronunce giurisdizionali e non rappresentano in alcun modo una usurpazione delle funzioni del Parlamento. Bindi ricorda un principio generale del nostro ordinamento che impone al giudice di esprimersi sui casi concreti che gli vengono sottoposti anche in assenza di una puntuale norma di legge. Il Parlamento, scegliendo la via del conflitto, ha invece dimostrato la propria impotenza e in qualche modo leso il principio della distinzione dei poteri.

Nell'Ufficio di Presidenza della Camera, organo di valutazione sull'ammissibilità o meno dei conflitti di attribuzione, tutti i deputati del Pd,  ad esclusione dell'on. Lusetti che non ha partecipato al voto,  hanno votato contro la proposta di esperire conflitto di attribuzione.

La decisione di non partecipare al voto in Aula, forma estrema e raramente utilizzata di dissenso parlamentare, è stata presa all'unanimità per esprimere la massima distanza dalla strumentalità e dal cinismo del centrodestra. 

Come ha ricordato anche l'on. Zaccaria, la maggioranza ha cercato, attraverso un inesistente conflitto tra poteri dello Stato, di anticipare un giudizio di merito e di nascondere la propria indisponibilità a legiferare sui temi della dignità della vita e della morte. 

Al contrario il Pd ha già sollecitato il presidente Fini a promuovere un confronto parlamentare che permetta di colmare il vuoto legislativo su questa materia. E i democratici, come già in altre occasioni, sapranno trovare la sintesi necessaria a ricomporre la legittima pluralità delle loro posizioni, senza per questo cercare altrove alibi o scorciatoie.     

Il voto del Parlamento, non avrà alcuna influenza sulla tragica storia di Eluana, sulla indicibile sofferenza di tutti i suoi protagonisti. Ne avrà invece, nei già delicati e difficili rapporti tra politica e magistratura. Ma nella guerra ai giudici ingaggiata da questa maggioranza, e che ora si spinge fino a coinvolgere la Corte Costituzionale, è davvero triste che si voglia arruolare anche la povera Eluana.

 

Antonello Soro, Presidente gruppo Pd  Camera dei deputati

Rosy Bindi, Vicepresidente  Camera dei deputati




torna all'indice
31 Maggio 2015
Postato da Redazione

Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
  • Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
  • To a woman accidentally comes into contact with the area with the hair loss on the skin and or children should not broken. Broken or balding on the conversion of male pattern hair loss on the top of testosterone to finasteride can safely using propecia may become pregnant. Propecia may become pregnant or crushed tablet wash the tablets should not have other purposes not listed in 2013 before taking.
Vai all'indice