21/6/2008
Commento al post "Sulla famiglia appropriazione indebita del Pdl" lasciato da Alessandro

Gad non sono d’accordo. Non sono d’accordo quando attribuisci a Rosy un comportamento incoerente per essere entrata in Direzione Nazionale del PD.

Come sai abbiamo battagliato per otto mesi sul profilo democratico del PD (e dovremo continuare a farlo) pretendendo la rappresentanza proporzionale negli organi, per tutti coloro che hanno partecipato alle primarie del 14 ottobre, compreso ‘il diritto di tribuna’ per coloro che non hanno superato le soglie palesi ed occulte presenti nel metodo maggioritario con il quale sono state elette le assemblee costituenti; abbiamo contestato il modello presidenzialista senza contrappesi che affida tutto il potere ad ‘un uomo solo al comando’; abbiamo temuto che una gestione di stampo cesarista si potesse estendere al territorio, come è avvenuto in occasione della composizione delle liste per il Parlamento. I nostri amici della commissione statuto in accordo con altri costituenti, sono riusciti ad emendare lo Statuto ed introdurre, oltre al principio del riconoscimento del pluralismo interno, anche la composizione proporzionale del Coordinamento, ora ridenominato Direzione: sarebbe singolare, oltre che incomprensibile se ora cambiassimo idea.

Critichi giustamente l’andamento, oltre alla organizzazione, della assemblea, come ha fatto Rosy nel suo intervento: ma penso che dobbiamo essere onesti nel riconoscere che una assemblea di 2800 persone non è luogo adeguato per decidere questioni di dettaglio. Penso invece che la questione politica più rilevante su cui l’Assemblea e Veltroni erano chiamati a dire un sì od un no, era la discontinuità rispetto all’Ulivo che le dimissioni di Prodi aveva posto e , da questo punto di vista, la reazione dei presenti con l’applauso più intenso della giornata, rivolto alla dichiarazione di Veltroni, mi fa dire che la battaglia solitaria intrapresa da Rosy su questa questione da 15 giorni a questa parte, era giusta ed ha costretto Walter a stabilire quella linea di continuità del PD con l’Ulivo, dopo troppi segnali contradditori con questo orientamento. E penso converrai che questa è una delle ragioni fondanti del PD e della nostra battaglia politica.

Alessandro