14/1/2008
Commento al post "Veltroni è tornato ulivista, ora lasci perdere il Vassallum" lasciato da Luigia Panarello

La cultura del "corretto"!Ma qualcuno lo spieghi che non è sinonimo di "esatto" nè tantomeno di "giusto".L'unica preoccupazione è non sembrare troppo avversari.Poi s'inveisce se oramai per dententori della verità passano i comici che si arrischiano nella satira,o gli attori che ne rappresentano il dramma nel monologo!A prescindere che le ragioni si esprimono per asserire un convincimento,esponendole così pure a critiche e contestazioni,sennò tutti ce le terremmo per noi invece di affrontare qualsiasi giudizio.Cos'è che baca talmente questa società,da ridurre anche quelli che dovrebbero essere dotati di tempra e motivazione,a sceglire,come strumento di tutela del proprio pensiero,la purile negazione,suscitando sospetto di malizia e menzogna,piuttosto che tenere posizione con lealtà?Si scava nella sincerità per ricavare una spanna di consenso?Si cerca di ottenere una generica considerazione che giustifichi poi qualsiasi operato?O addirittura ci si procaccia il plauso petroliniano,perchè senza udire "Bravo"non ci rendiamo conto se il nostro copione rende oppure è un fiasco?Che avvilimento...In particolare per quelli come me,cresciuti nel dubbio sull'autenticità del valore delle maggioranze e delle vittorie,e nella fiducia dei fatti comuni quali ispiratori delle idee valide.La verità è una condizione sine qua non...