3/1/2008
Commento al post "Ulivo addio?" lasciato da cosetta sartori

La presenza della senatrice Binetti nel Partito Democratico non è null'altro che la presenza della C.E.I. e del Vaticano in Parlamento con diritto di voto! La Sua coscienza è semplicemente la coscienza formata e scolpita dalla dottrina delle gerarchie ecclesiastiche. Cosa le gerarchie pensino della 194 è noto: l'aborto è assassinio, sempre, in qualunque caso e quindi deve essere considerato, come tale, un reato. Tale posizioni fanno parte di quel pacchetto "non negoziabile" di indirizzo etico unitamente alla regolizzazione delle convivenze civili delle coppie di fatto, perchè regolerebbero anche le unioni di individui del medesimo sesso. Va fatto notare che tale proposta "la moratoria sull'aborto" è stata fatta dall'ateo devoto, Giuliano Ferrara, nel suo contenitore televisivo "8 e mezzo" de La7, ripresa con convinzione, dal convertito sulla "via d'Arcore" Sandro Bondi, e colta al balzo, in comunione d'anima, dalla senatrice Binetti e dal cardinal Ruini. E' evidente, a tutti, che la presenza della senatrice è incompatibile con la vocazione laica del Partito Democratico ed è nota la presunzione delle gerarchie ecclesiastiche di imporre per legge la loro fondamentalistica visione etica, indipendentemente se tale visione è propria solo del credente cristiano cattolico. La trasversalità di cui si parla. in favore di una revisione della 194, si gioca non su ciò che coscientemente i "trasversali" pensano, ma sull'utilità di rinnovare la propria presenza in parlamento. Una posizione di scambio, insomma. Giochi che il potere ecclesiastico conosce benissimo, essendone il maestro. Nessun dialogo, quindi, perchè non vi è di fronte nessuno che voglia mettere in discussione quelle "certezze", date dall'irrazionalità della fede.