9/12/2007
Commento al post "Ulivo addio?" lasciato da Carlo Lavalle

Non condivido l'accento con cui Franco Monaco affronta il problema della legge elettorale. Pensare che la crisi della politica in Italia si debba prendere per il verso della legge elettorale è una reductio che non ci fa guardare alle cose che devono essere cambiate e che devono essere poste come urgenze della battaglia politica nel PD e in Italia. Pensare che la meccanica elettorale orienti e modelli la riqualificazione della politica italiana è un errore. Per quanto mi riguarda quella elettorale deve essere derubricata a questione non di primaria importanza, certo non da disinserire dal quadro di una ripresa qualitativa del mondo della politica. La crisi della politica è secondo me in primo luogo crisi degli orizzonti ideali e programmatici perché il passaggio storico del 1989, da Monaco richiamato, ha inciso sulla caduta delle visioni che hanno per una fase storica ispirato l'universo politico italiano determinando una frattura non meno che uno sbandamento. Su cosa si è riorganizzata nei suoi presupposti fondativi la sostanza della politica italiana? Sulla crudezza, e per certi versi, sulla bassezza dell'interesse? Sull'illusione tecnicistica? D'altra parte se la politica non riflette sul suo rapporto con la società italiana così com'è cambiata degenerando in questi anni non può rimettersi in piedi per camminare in maniera indipendente e dare un contributo fattivo al risollevamento della nazione. Un punto, e un punto decisivo, è lo sgrassamento del corpo materiale e istituzionale della politica che lavora come un fattore parassitario sul fianco del paese. Il governo Prodi diminuirà i sottosegretari? Abbasserà gli stipendi dei parlamentari? Dentro al PD, una volta costituitosi in una forma più definita, questo problema costituirà un aspetto di lotta politica su cui si misurerà la forza delle sue componenti.

Carlo Lavalle