4/11/2007
Commento al post "Una bella giornata conclusa male" lasciato da Luigia Panarello

Cara Rosy,oltre a seguitare a leggere "i commenti",continuo proprio quel che faccio da sempre,cioè:stare in mezzo alla gente,in diversi ambienti.Sarà che ho la sorte(scelta e mantenuta)di non essere "avvolta" da atmosfere particolrarmente elitarie,e che quelle incontro sono persone veramente comuni,sia pur eccellenti e sensibili,quando poi torno a confrontarmi con certe dimensioni,che culturalmente hanno una rilevanza determinante sull'andamento sociale,provo un costernato sgomento.Forse sto invecchiando(non me ne dispiace),ma do sempre più ragione a mia nonna,che quando mia madre esagerava con la forma e la teoria,esclamava severa:"Hai studiato troppo,e non ti rendi conto più di quello che è reale e importante".Allora ridevo,perchè con me mia nonna era intransigente e ripeteva:"Non è mai abbastanza quello che impari".Adesso capisco(e non mi fa ridere per niente)cosa intendesse,sia rivolta a sua figlia che a sua nipote.Non era certo in contraddizione!Apprendere significa fornirsi di strumenti per migliorare la vita,non oppotunisticamente nè egoisticamente,ma nel senso della qualità generale.Nei commenti,e mi sa anche direttamente,tutti ti chiedono "cosa" fare per salvaguardare principi,concetti,un'idea potenzialmente valida.E' umano.Io invece ti domando,cara Rosy,"come".Perchè a parole...la pentola non bolle!A parte che per cucinare bisogna stare in cucina,e su questo concordia di veduta.Come tenere acceso il fuoco?Come fare a procurare legna buona da ardere,e magari fare anche brace per una pietanza sostanziosa?Condivido profondamente l'avversione per gli apparati strutturati da architetture pretenziose,ma anche i laboratori alchemici amatoriali.Per la gente che frequento e per me, l'aggettivo democratico ha valore e significato.Ci sta bene che entri a definire il prodotto made in Italy della politica,ma deve essere "di origine controllata".E il come si ottengano prodotti simili,oramai gli italiani lo sanno!Dal terreno di coltivazione,ai processi di lavorazione e di distribuzione,non si lascia niente all'improvvisazione.Pare tanto che ci si sia preoccupati subito dell'etichetta!E' sentire avveduto che il mercato ha bisogno e fa richiesta,però se alla prima bottiglia gli si rifilerà altro(tanto per esempio inequivocabile)invece di vino...Cara Rosy,perchè, tu che sei abituata più di altri,a stare alla tavola con la gente comune,e conosci a ragione la natura della domanda,niente aceto nè prosecco quanto vino da pasto,non attui un metodo sano e profiquo di rilevazione,da porre come imprescindibile scopo della produzione a Veltroni?Utilizza quelli che ti hanno sostenuta,e quelli che sono interdetti dall'effetto della Costituente!Torna tu!La gente comune,a furia del parlare e parlare di una cantina da sommelier,quando in casa oramai resta appena qualche bicchiere e i vuoti a perdere che nessuno passa a ritirare,si sta bevendo,per mandare giù i bocconi amari, gli ultimi sorsi di pazienza.Perchè quella prestigiosa cantina,così organizzata,si ha il sospetto diventi l'ennesima riserva aristocratica,le cui botti verranno spillate esclusivamente per banchetti e celebrazioni!Purtroppo non siamo alle nozze di Cana,siamo in un Pese che ha poco da andare a sponsali,un Paese che tira avanti alla giornata,ubriacato solamente dalla fermentazione giustizialista.Ti aspettiamo,e con te chi ha studiato per apprendere.Ci troverete ovunque (non hai convegni e alle conferenze:lì badate,senza vanitose presunzioni disciplinari, ai dati e ai risultati,che qualche indicazione ne trarrete per operare fuori),non ci nascondiamo nel fumus dei ragionamenti intellettuali,venite e guardate come si vive!Il come darà la stura ad attività meritorie. Luigia Panarello