29/10/2007
Commento al post "Una bella giornata conclusa male" lasciato da Sandro Sarti

Al di là delle preoccupazioni di un parto travagliato, è obbligatoria la speranza, ed un tempo – limitato – di attesa.
I limiti minimi sono il 24 novembre ed il 23 dicembre.
Il 24/11 si costituisce un Coordinamento prov.le composto anche, gratia regis, dai sindaci e capigruppo P.D. nei Comuni capoluogo. O non è uno e solamente uno il Comune che in provincia è Capoluogo? I rappresentanti degli altri Comuni, non capoluogo, che fanno? Sono cooptati dai 2/3 del Coordinamento prov.le?
Allegria! Molti pensano che la cooptazione sia antidemocratica e che mescolare amministrazione con partito non sia propriamente una bella cosa ( il Padre Eterno ha voluto e vuole molto bene ad alcuni prescelti: che sono capaci di svolgere due, tre, quattro e più compiti e sempre bene: dal che si vede come l’equità non sia cosa di questo mondo.).
Ma se va bene alla maggioranza….
Il 23/12, giusto in concomitanza con un’altra nascita, i votanti del 14/10 – ammesso che siano ancora disponibili ad una democrazia parlata ma non vissuta – saranno convocati per far nascere il P.D. nei territori (quali? quelli oltremare, delle colonie….?) secondo quanto deciso dal sovrano e dai feudatari.
Perché all’art. 5 si parla di Regioni, Provincie, Comuni capoluogo e all’art. 6 si parla di generici ed indefiniti territori sui quali fare nascere un partito del quale si sono già – prima della nascita – nominati generali e condottieri ed ora si cercano i caporali? (per i filmofili: Totò: Siamo uomini o caporali ?) E queste creaturine che nascono sui territori da chi avranno la guida? Ma dal Segretario Nazionale che, congiuntamente ai Segretari Regionali, decide le modalità che prevedono addirittura la consegna di un Certificato di “Fondatore del partito Democratico”!
Ora, se uno domanda in cosa consiste – oggi – essere un fondatore del P.D. e ottiene la risposta attraverso un Certificato, sbaglia a pensare di essere nella condizione degli obbligazionaristi di Parmalat?
Penso che quelle siano alcune critiche che dovremo portare nelle molto poche occasioni decisionali alle quali come votanti, candidati, eletti avremo modo di partecipare, facendo anche notare che il se il P.D. fosse il riassunto della gestione clientelare e centralistica degli ex PCI-DC (come sembrerebbe dalla fine dell’Assemblea Nazionale) forse valeva la pena di non perdere tempo. Ma il veltro, che è cane da inseguimento e da presa, aspetta che siamo tutti insieme a decidere cosa inseguire e cosa prendere: almeno speriamolo.

Sandro Sarti