28/10/2007
Commento al post "Una bella giornata conclusa male" lasciato da Augusto Airoldi

Non sono sorpreso. Sono arrabbiato. Ma non può finire così.

Se l’inizio del cammino non fosse stato così, oggi il segretario del PD non sarebbe Veltroni. E il suo vice non sarebbe Franceschini. Il candidato subprime.
Un ossimoro, Veltroni. Il tutto e il contrario di tutto. Colui che ha accettato di essere il candidato unico di un partito che nel suo nome sfoggia l’aggettivo democratico. Il primo partito del Paese, il nostro partito. Il segretario che vuole cambiare la legge elettorale, ma non sa scegliere il modello. Il segretario che sostiene il Governo, ma non la sua maggioranza. O forse si. Si vedrà.
Colui che ha accettato il sostegno delle liste più diverse. Da sinistra; da destra; da sopra; da sotto. Al grido: siamo tutti per Valter. “Onorevoli” in cerca di notorietà. Segretari e presidenti in cerca di riconferma. Purchè per Veltroni. Per raccogliere l’80%. Già, perché l’80% fa immagine. Ti permette di suonare What a wonderful world. Riempie i megaschermi. Altrimenti vuoti. Di contenuti. Il resto non conta.
Chi ha partecipato o seguito gli interventi di ieri non può non aver notato l’abisso tra Prodi e Veltroni. Dalla realtà alla finzione. Purtroppo il segretario è il secondo. Pro tempore, of corse.

E mentre le luci della ribalta stavano per spegnersi e le uscite di sicurezza erano già aperte, ecco la sorpresa: “Il 24 novembre in ogni provincia gli eletti nelle assemblee costituenti…”. Che contraddice il regolamento provvisorio. Il ruolo di costituente. E il suo discorso di poco prima. E mentre il delegato “normale” ha già infilato il cappotto e guadagnato l’uscita, Anna Finocchiaro si presta a leggere i componenti delle 3 commissioni. … Ciriaco De Mita. De Mita chi? No, non è possibile. Devi aver capito male; qui siamo a Milano. Qui nasce il nuovo. Hai ragione, sarà la stanchezza. No, non è la stanchezza. Anche questo è Veltroni.

A questo punto, cara Rosy, dobbiamo porci una domanda: possiamo accettare il fatto compiuto? Possiamo permettere che il partito nuovo nasca vecchio? Traduco: possiamo adeguarci a modalità di gestione da Forza Italia: sotto il megaschermo, niente?
Ancora. Cosa diciamo a chi ha lavorato sodo per un partito democratico, davvero? Che abbiamo scherzato? O non diciamo nulla?
La lettura del dispositivo ha scatenato centinaia di telefonate. Di protesta, per quanto ci riguarda. Per concordare le spartizioni il 24 Novembre, per quanto riguarda i sostenitori di Walter. E di chi ha fatto accordi con loro. E’ il modo nuovo di fare politica? Sono le regole del partito nuovo? Anche su questo punto ci adeguiamo?

Non puoi arrenderti dopo aver impedito le primarie a candidato unico.

Non è una scelta banale. Transitoria. Revocabile. Costituisce un precedente. Difficilmente recuperabile. Sicuramente non accettabile.
Pensiamoci. Rapidamente. Domani potrebbe essere tardi.

Augusto Airoldi