
per un partito democratico, davvero
Commento al post "Una bella giornata conclusa male" lasciato da Rosanna Oliva
Per un Partito democratico, davvero, a partire dalla presenza paritaria.
Al Presidente e al Segretario nazionale, all’Ufficio di Presidenza del Comitato dei Garanti, ai Costituenti nazionali e regionali, uomini e donne,
La grande novità del Partito democratico incide senza alcun dubbio sull’intero panorama politico italiano.
Una grande responsabilità e siamo solo all’inizio: comportamenti leali e coerenti dei fondatori sono indispensabili non solo per consolidare, nell’interesse del PD, la fiducia dimostrata dai tre milioni e quattrocentomila elettori del 14 ottobre e per aggiungerne altri, ma anche, nell’interesse del Paese, per creare un modello di partito democratico al suo interno, che incida anche sulla democraticità delle altre forze politiche, a vantaggio dell’intero sistema democratico.
A questo scopo, senza bisogno di leggi di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione (non a caso citato dal presidente Prodi), la discontinuità e le scelte innovative di cui finora il PD ha dato prova devono essere rispettate, rafforzate, senza eccezioni, anche nei nodi più difficili.
La presenza paritaria è uno dei principali: difficile, per rispettare la presenza paritaria di donne e uomini, abbandonare vecchie regole destinate a perpetuare il potere di correnti, difficile rifuggire da criteri che consentono a chi è più forte di decidere per tutti, ma è questo che si chiede ad un Partito democratico, davvero.
Nella miope strategia politica interna ai vecchi partiti il vero avversario era all’interno: se il nuovo partito davvero si apre, come dichiarato, al confronto con le altre forze politiche, non può non partire da una pari dignità al proprio interno, che comporta, senza eccezioni, il democratico coinvolgimento nei poteri decisionali e la coerenza nei criteri assunti.
Ci chiediamo da chi e in quale sede sia stata decisa la regia dell’Assemblea. Alla presidenza dell'Assemblea una donna (che vale sicuramente per tre), ma tutti gli altri uomini. Sarebbe bastato invitare al tavolo oltre ai tre coordinatori anche le donne componenti l’Ufficio di Presidenza del Comitato 14 ottobre, Vittoria Franco, Lella Massari, Patrizia Toia. Corretto che la candidata della seconda lista Rosy Bindi abbia parlato alle 14,30 ? Ottima la scelta di Viola, giovane diciottenne con grinta per uno degli ultimi interventi prima della chiusura di Veltroni, ma guarda caso, eletta, appunto, in una delle liste per Veltroni.
Benissimo, invece, la composizione al cinquanta e cinquanta delle Commissioni che lavoreranno per lo Statuto, il Manifesto e il Codice etico e il criterio adottato per le nomine delle stesse.
Benissimo che Veltroni alla conferenza stampa a chiusura del voto del 14 ottobre abbia dichiarato di volere la rappresentanza femminile paritaria anche a livello di vertice.
Non ci si può, però, limitare alle intenzioni, subito contraddette, del neo eletto segretario o all’augurio manifestato da Maria Pia Garavaglia, come dimostrato dal fatto che per il momento Segretario, vice e tesoriere sono uomini. Quante altre eccezioni ci saranno?
Necessario, quindi, che nello Statuto, nel Manifesto e nel Codice etico si ribadisca il criterio della composizione paritaria del PD e si prevedano norme di garanzia anche ai vertici.
Finora, invece, una brutta partenza, come denunciato da Rosy Bindi a chiusura della prima riunione dell’Assemblea costituente, “Sul piano organizzativo si è persa l'occasione per coinvolgere anche nell'elezione dei coordinatori provinciali e comunali le migliaia di persone che hanno partecipato nei singoli territori alle primarie del 14 ottobre, così come era previsto dal regolamento provvisorio. Si è scelta di nuovo la modalità vecchia e centralistica di chiedere ai costituenti di ratificare decisioni prese altrove e da pochi dirigenti dei vecchi partiti.”
Indispensabile, per ridurre il danno, attuare i punti 5 e 6 del dispositivo approvato a maggioranza dall'assemblea nazionale costituente alla luce almeno di qualcuno dei criteri finora adottati o annunciati:
Si suggerisce che, in applicazione del criterio paritario, il segretario nazionale e i segretari regionali, nell’ambito della delega loro conferita dall’Assemblea costituente nazionale di garantire la gestione provvisoria della fase costituente, sino all’approvazione dello statuto, anche attraverso la costituzione di organi collegiali provvisori, introducano norme di garanzia per il rispetto della composizione paritaria degli stessi e la presenza paritaria nei vertici del PD.
A tal fine si propone che si preveda quanto segue:
1. Il Segretario regionale sarà affiancato da un vice di sesso diverso, eletto nel seno dell’assemblea regionale.
2. Analogamente, nell’ambito provinciale e in quelli equivalenti costituiti per particolari situazioni territoriali o per le aree metropolitane sarà eletta/o un/una Vice Coordinatore /Coordinatrice .
3. Nel caso di presenza di un numero di componenti del Coordinamento provinciale e equivalenti appartenenti ad un genere in misura superiore al cinquanta per cento, il Coordinamento si allargherà a componenti del sesso sottorappresentato fino al raggiungimento della composizione paritaria. I nuovi componenti saranno individuati sulla base del criterio adottato dall’Assemblea costituente nazionale per la nomina delle Commissioni, preferibilmente tra i componenti del Comitato dei garanti provinciali, i candidati e i presidenti di seggio del territorio.
4. Il Coordinamento provinciale può allargarsi ad altre persone, con i suddetti criteri, nel rispetto della composizione paritaria dell’organismo.
5.I Segretari regionali, in accordo con i Coordinatori provinciali, convocheranno le assemblee di tutti i votanti alle primarie del 14 ottobre per costituire, nel rispetto della composizione paritaria, il partito democratico nei territori,
6. Le funzioni di organo di garanzia del partito nella fase transitoria sono svolte dal comitato dei garanti delle Primarie, coordinato dall’Ufficio di Presidenza.
Sul criterio delle primarie, rinviamo ad altra sede.
Roma. 28 ottobre 2007
Rosanna Oliva


31 Maggio 2015
Postato da Redazione
Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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