
Era il 9 di maggio, il governo di Enrico Letta era in carica da nemmeno due settimane e Rosy Bindi - all'epoca fresca dimissionaria da presidente dell'Assemblea nazionale Pd - proprio in una intervista a "La Stampa" confessava di sentire puzza di bruciato, e di vedere all'orizzonte possibili guai per il suo partito: «L'idea che sia giunto il tempo di una "pacificazione" con il berlusconismo diceva - è irricevibile: venti anni di storia non si cancellano così». Poi, l'affondo: attento Pd, rischiamo di apparire correi di Berlusconi.
Oggi che quell'allarme e quei rischi sembrano essere materia solida, per quanto sono diventati concreti, Rosy Bindi non ha l'aria soddisfatta di chi può sostenere "io l'avevo detto": ma a Cassazione conclusa, tira le conseguenze del ragionamento che svolgeva nemmeno tre mesi fa: «Non voglio più sentirmi dire che l'antiberlusconismo non è un valore». E circa il futuro del governo e il patto con il Cavaliere, dice: «Dopo la condanna definitiva di Berlusconi, non possiamo far finta che sia tutto come prima... Dobbiamo discutere di quanto accaduto e, per quanto mi riguarda, decidere se e perché rinnovare la nostra fiducia al governo e all'alleanza che lo sostiene»
Le diranno: sempre la solita, eccola di nuovo ad attaccare il governo…
«E sbaglierebbero. Ho disciplinatamente votato la fiducia perché il risultato elettorale non rendeva praticabili alternative, e quindi ho detto sì ad un governo che fosse "di servizio" al Paese. Ora però, alla luce delle molte novità, dico: non è che l'assenza di alternative possa giustificare tutto. E aggiungo: questo stato di necessità non può diventare un alibi».
Ce l'ha col presidente del Consiglio?
«Assolutamente no, perché Letta è stato chiaro e ha subito detto - e poi ripetuto - "non vado avanti a tutti i costi". Ce l'ho piuttosto con le ultimissime sortite di Berlusconi».
Intende la richiesta di grazia al Capo dello Stato?
«Su quella decide il Presidente della Repubblica, e non interferisco. Dico solo che, naturalmente, non è una richiesta che il Pd possa sostenere».
E a cosa si riferisce, allora?
«A questa idea che adesso, dopo la condanna di Berlusconi - e su sua perentoria richiesta -, noi dovremmo metter da un canto tutto ciò su cui si stava lavorando per fare la riforma della giustizia. Sia chiaro: a noi non è sfuggito l'appello, l'indicazione di Napolitano a impegnarci su questo: ma che Berlusconi scelga questo tema per indicare qual è la priorità del governo, è molto preoccupante».
Perché lo sarebbe?
«Perché sul tema della giustizia Pd e Pdl sono da sempre lontanissimi. E figurarsi ora, quando le proposte che ci arriveranno dal partito del Cavaliere non potranno che esser improntate, ancor più che nel passato, ad uno spirito punitivo nei confronti della magistratura».
E quindi?
«E quindi non credo si possa accedere a questa richiesta che, assieme alla grave minaccia di dimissioni, mi sa tanto di pretesto per far saltare tutto in aria».
Accada quel che accada, allora?
«Se intende la caduta del governo, le dico che non la auspico. Ma a questo punto ci sono due esigenze ineludibili. La prima è metter fine ad un atteggiamento fin troppo acquiescente nei confronti delle richieste - a volte dei veri e propri diktat - del Pdl; la seconda è che il governo cambi passo e faccia le cose necessarie al rilancio dell'economia del Paese, altrimenti non si capirebbe che governo "di servizio" sia».
Onestamente: le pare realistico chiedere questo mentre la situazione pare precipitare?
«A me sembra doveroso chiedere al Pd di alzare il tiro, di essere più esigente. Per il resto, vedo bene che la situazione si appesantisce. Noi, in verità, da Berlusconi ci saremmo aspettati un passo indietro: e dire questo non significa soffiare sul fuoco o volere la caduta del governo. Invece, vediamo il Cavaliere in tv rilanciare i suoi progetti politici, e questo non è accettabile».
Cosa ci sarebbe di così grave?
«Che a me non sta bene che noi, semplicemente, si rispetti le sentenze mentre altri le massacrano, insultano i giudici e parlano addirittura di disegni criminali. Non possiamo lasciar passare la tesi che Berlusconi sia la vittima di un accanimento giudiziario a opera di toghe rosse e avversari politici. Così si stravolge la storia e il senso di questi ultimi venti anni. E si tratta di anni sui quali invece, un giudizio è ormai possibile: a prescindere dalle sentenze della magistratura...».


Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
- Ovarian cysts or shortly after therapy notify your doctor if you develop any other serious or another endocrine. Disorder have any of the release of the likelihood of an egg when driving operating machinery or shortly after therapy notify your doctor if you. Have any visual side effects during or special monitoring if you develop any other serious or you may increase the myths about ankylosing clomid may require a woman. S ovaries can produce a lower dose or another endocrine disorder .
- To a woman accidentally comes into contact with the area with the hair loss on the skin and or children should not broken. Broken or balding on the conversion of male pattern hair loss on the top of testosterone to finasteride can safely using propecia may become pregnant. Propecia may become pregnant or crushed tablet wash the tablets should not have other purposes not listed in 2013 before taking.
