«La fiducia che viene data a questo governo è attesa nelle sue tappe intermedie: se queste tappe intermedie sono il frutto della ricerca di una sintesi comune bene, se invece sono imposizioni attraverso tanti voti di fiducia che si rincorrono uno dopo l'altro, credo sarà complicato andare avanti». Lo ha detto Rosy Bindi intervistata da Mentana nello speciale TgLa7.

Quanto a Letta, che Rosy Bindi vedeva meglio vicino al partito che in qualità di premier, l'esponente del Pd chiarisce: «La stima nei confronti di Enrico Letta era ed è grande e per dirigere un governo sostenuto da due partiti avversari forse è la persona più adatta. Io contestavo e tutt'ora nutro forti dubbi sul fatto che si dovesse fare un governo politico, sostenuto da forze politiche che restano e dovranno restare alternative. Per me la formula migliore era quella di un governo del presidente con uno scopo limitato. A questo punto – dice Bindi – con questi dubbi io continuerò ad accompagnare questo governo e darò la fiducia. E questi dubbi serviranno più delle facili adesioni di troppi che talvolta mi insospettiscono».

E conclude: «Non posso sentire parlare di legittimazione reciproca – dice Bindi – questo è un linguaggio che andava bene negli anni '70 tra Dc e Pci, questo rischia di essere un governo di chiamata di corresponsabilità condivisa delle responsabilità per ciò che è accaduto negli ultimi vent'anni, e io penso che non sia giusto perché non è così che si deve costruire un governo di corresponsabilità per il futuro, mantenendo ciascuno le proprie identità».