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20/1/2013

Partenza col botto, pienone per la Bindi a Cosenza
di Saverio Paletta - da Calabria Ora


Se la premessa è stata l'incontro del Pd al Modernissmo, è facile capire che, nei prossimi mesi, i cinefili avranno una vita un po' grama, visto che le convention dei partiti nei cinema riescono benissimo. Sala piena come un uovo. E non poteva essere altrimenti: il Pd che ha aperto ieri sera la campagna elettorale è un partito "pacificato" e che ora si trova in vantaggio, almeno nella tempistica. Certo, partire prima non significa avere la vittoria in tasca. Ma, come hano dichiarato Alfredo D'Attorre e Marco Minniti, «chi ben comincia è a metà dell'opera». E i democrat ce l'hanno messa tutta per far vedere che è così.

Palco addobbato per le grandi occasioni: poltroncine rosse, una "slide" proiettata sullo sfondo col titolo dell'evento ("Per Bersani per un nuovo governo dell'Italia. Amico della Calabria", un po' ampolloso, ma il Pd non ha mai avuto la mano felice nei titoli), una hostess carina dal look sobrio e una moderatrice, Chiara Tucci, scelta dalle file dei Giovani democratici. E le prime file riempite dai candidati e dai big (mancavano Maiolo e Principe, entrambi assenti giustificati). Più discosto, in quarta fila, Nicola Adamo, rientrato nel coordinamento provinciale del partito.

A fare gli onori di casa, Alfredo D'Attorre, il commissario regionale, che, tutto orgoglioso dell'avvenuta pacificazione interna, ha rivendicato «il carattere aperto e partecipato delle nostre liste». Che sono il prodotto di un'alchimia delicatissima, tra i vertici romani e le basi calabresi. Giusto un assaggio, prima di entrare nel vivo con l'intervento di Mario Oliverio. Molto più a suo agio in maglioncino che con la cravatta, il presidente della Provincia è andato giù duro: «Ricordo che il governo Prodi aveva stanziato 50 milioni annui per la viabilità della Provincia, una somma cancellata poi da Tretnonti». Da qui all'attaccare Scopelliti il passo è stato breve: «Il suo è stato un governo "ascaro" delle decisioni prese tra Berlusconi e la Lega e imposte a tutti i governatori meridionali di centrodestra». Decisioni «che hanno marginalizzato la nostra regione già gravemente impoverita».

Dopodiché Oliverio si è lanciato in un lungo `j'accuse" ai "guasti" del governo regionale, dal ciclo dei rifiuti alle condizioni della sanità. Non prima di aver rilanciato la decisione presa nel coordinamento regionale di ieri mattina: «Celebreremo i congressi subito dopo le elezioni, per far voltare pagina alla Calabria». Marco Minniti è stato più caustico: «Abbiamo subito il governo più nordista di tutti i tempi, che ha portato i soldi del Sud al Nord e che, pure adesso, imposta la propria campagna elettorale su queste coordinate: per fare così occorre davvero avere la faccia come la parte meno nobile del corpo». E ha proseguito a lungo, una battuta dietro l'altra, per lasciare il posto a Rosy Bindi, ospite d'onore della manifestazione.

La presidente del Pd, capolista alla camera in Calabria, ha evitato le battute per concentrarsi su un ragionamento poltico: «L'Italia non potrà ripartire se abbandona la Calabria. E l'Europa non potrà consolidarsi se trascurerà la sua parte mediterranea». Ora, ha proseguitola Bindi, «siamo di nuovo compatti e pronti a dare a questo Paese l'alternativa che merita per ripartire alla grande, dopo anni di stop causati pure dall'insipienza e dall'euroscetticismo delle destre». Il guanto di sfida è stato lanciato a fine serata da tutti i candidati saliti sul palco. I motori sono caldi, inizia la corsa.

 

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31 Maggio 2015
Postato da Redazione

Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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