
«Noi siamo il primo partito e ci candidiamo a governare il Paese, ma so bene che il "Monti dopo Monti" è una prospettiva con cui potremmo anche trovarci a dover fare i conti pure se vincessimo le elezioni. Non è il mio auspicio ma è un'ipotesi che, insieme a tutte le altre, responsabilmente dovremmo prendere in considerazione». In una situazione così fluida Rosy Bindi non esclude nulla, anche se tifa per un governo politico di centrosinistra con Casini, guidato dal segretario del suo partito. Ma al leader Udc chiede di rompere gli indugi e ai rottamatori del Pd dice senza peli sulla lingua che «la loro arroganza a volte è superiore alle loro capacità, che peraltro sono moltissime e non vedo all'orizzonte una classe dirigente in grado di soppiantarci da un giorno all'altro. Piuttosto dobbiamo affiancarci reciprocamente e noi abbiamo bisogno di rinnovare la classe dirigente attingendo anche fuori: dai recinti del partito».
Monti fa bene a esser preoccupato degli attacchi che arrivano dai partiti della sua maggioranza o dovrebbe lasciar correre per carità di patria?
«Monti si deve preoccupare soprattutto degli attacchi che vengono dai mercati e dei ritardi con i quali l'Europa dà seguito alle decisioni dell'ultimo vertice da cui lui era uscito vincitore. La Merkel continua a temporeggiare e rischiamo di subire il contagio. L'Italia rischia di non farcela, se non ci sono robusti provvedimenti per la crescita, perché il Paese è veramente stremato. E ricordo che noi del Pd non abbiamo mai creato difficoltà al governo, pur aiutandolo a fare provvedimenti più giusti ed efficaci e non meno,rigorosi».
Vero è che l'incertezza sul dopo non fa bene allo spread: meglio votare prima?
«Se come ha detto Monti dovessero essere le elezioni a determinare l'aggressione a un Paese vorrebbe dire che il destino dei popoli è in altre mani. Non si può pensare che l'esercizio della democrazia esponga un Paese alla speculazione. D'altra parte vedo che non e più un tabù un eventuale voto anticipato, che però si potrebbe fare solo con il pieno accordo di tutti e con una nuova legge elettorale. E come sempre ci affidiamo al Capo dello Stato. Capisco che il ritorno in campo di Berlusconi renda il sistema in vigore il migliore per lui, ma sappiano che in Parlamento si può approvare anche a maggioranza semplice un'altra legge elettorale».
Ma anche iei farebbe le barricate contro le preferenze?
«Nel mio partito la tendenza è questa, ma io non le demonizzo e ritengo vi siano due punti irrinunciabili: Il premio di maggioranza alla coalizione e l'effettiva capacità di scelta dei parlamentari da parte del cittadini. E ci sono vari sistemi, le preferenze o i collegi, ma è comunque indispensabile che si cambi il Porcellum».
Si parla di urne, ma voi non avete ancora chiarito con chi andrete al voto. Con Di Pietro o con Casini?
«Purtroppo Di Pietro ha imboccato una strada nella quale è difficile che possa incontrare un partito che si presenta come forza della nazione, della Costituzione. Gli attacchi al Capo dello Stato stanno passando ogni limite. Il Pd non ha mai voluto escludere nessuno, ma per star dentro una coalizione ci deve essere l'impegno quantomeno a rispettare le regole di convivenza. E la sua linea di questi mesi mi sembra più mossa dalla preoccupazione di competere con Grillo che non di far parte di una coalizione di governo, Detto ciò, noi dobbiamo costruire prima l'alleanza di centrosinistra e poi insieme fare un accordo con i moderati di centro per ricostruire dalle fondamenta questo Paese. E siccome questo accordo può presentare anche aspetti non immediatamente comprensibili ai nostri rispettivi elettorati, bisogna parlare chiaro e subito. Non si può tirare il sasso e nascondere la mano».
A proposito di Casini, condivide la sua affermazione sul fatto che i matrimoni tra gay siano una violenza sulla natura?
«Io li considero incostituzionali, non incivili e anche nel linguaggio bisogna avere rispetto per le persone. Ma Casini ha fatto anche un'apertura e colgo un clima diverso rispetto al passato. Ci sono le condizioni per superare la fase del bipolarismo etico che ci ha imposto la destra in questi anni».
Un'ultima domanda: lei chiederà la deroga ai tre mandati malgrado i desiderata dei rottamatori alla Renzi?
«Solo una premessa sullo stile: se fossi in lui resterei sindaco di Firenze e non mi candiderei alle primarie in attesa di terminare un mandato. A me hanno insegnato che non si usa il voto degli elettori come trampolino di lancio per fare altro. Per il resto, il nostro statuto prevede che ci possano essere delle deroghe. E il presidente del partito penso possa chiederla, ma io non sto a elemosinarla. Resterò in Parlamento se avrò un compito e un ruolo preciso nel progetto del futuro, questo è il punto».
Cosa intende, pensa a un ministero o alla segreteria?
«Non sto parlando di posti e voglio sapere che compito sarò chiamata a svolgere in questo progetto di ricostruzione del Paese. E comunque smettiamola con questo dibattito irritante. È irrispettoso da parte di Renzi, dei giovani rampanti del Pd, turchi o armeni che siano. Francamente l'arroganza che dimostrano quelli che si candidano a soppiantarci mi sembra a volte superiore alle loro capacità, che peraltro sono moltissime. È sempre stato così, ma questa volta ha assunto i toni della decadenza generale che c'è nel Paese. E anche da questo punto di vista non abbiamo paura di restituire lo scettro della scelta dei parlamentari agli italiani».

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Lasciato da ok per ora basta, diciamo che quel fonidno celeste mi sta facendo andare via di testa, e che fino a domani posso anche tenerlo cosec, giuto per raccogliere qualche vostro parere prima di rifugiarmi nuovamente nel vecchio layout!!!!! (...forse ;-P) http:// il giorno 04 Dicembre 2015 alle 08:46KojLRJLEE
Lasciato da *oh cara, carissima caolnira!sappi che speravo tanto in questo tuo commento, di vederti presto intendo, e insomma che bello, grazie, mi ci voleva proprio, perche8 io sono un po' imbranatina, co'ste cose, e oggi veramente ho fatto innumerevoli casini, cinc il giorno 02 Dicembre 2015 alle 05:10Proposta di Legge
Lasciato da mauro merlino il giorno 24 Luglio 2012 alle 00:10


Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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