
Ho l'impressione che sia necessario registrare la linea politica del Pd. Tre questioni, all'apparenza distinte, sulle quali si è aperta una discussione dentro il partito, quali il rapporto con il governo Monti, la riforma elettorale e le primarie, tutte rinviano a un medesimo problema a monte: la nostra visione del sistema politico italiano e della sua evoluzione e la identità-missione del Pd in esso. Più concretamente: la conferma o l'abbandono del bipolarismo e, di riflesso, per quel che ci riguarda, del "nuovo Ulivo", cioè di un centrosinistra con cultura di governo ma nitidamente alternativo al centrodestra.
Se ancora fossimo guidati da quella bussola come io mi auguro, sui quei tre nodi, sapremmo come regolarci: sarebbe chiaro il significato della formula di un Pd con Monti ma oltre Monti; sarebbe diverso e decisamente meno ambigua e rinunciataria la nostra posizione sulla legge elettorale; saremmo meno nervosi e incerti nella gestione delle primarie (e ci risparmieremmo autolesionismo e psicodrammi). Mi spiego, nell'ordine.
Il nostro sostegno leale e convinto al governo Monti è fuori discussione. Lo abbiamo voluto noi assai più dei nostri avversari che invece lo hanno subito. Ma ciò non ci impedisce, anzi semmai ci impegna a un contributo critico e propositivo che anticipi e prefiguri quell'alternativa ideale, politica e programmatica che non possiamo intestare a un governo "strano". Un governo tecnico e necessariamente di transizione, che si regge sul compromesso tra forze dichiaratamente antagoniste. Non abbiamo dato vita a un grande partito democratico di centrosinistra per ridurci a meri pretoriani di un governo di emergenza. Senza cioè l'aspirazione a metterci noi alla testa di un reale cambiamento, a valle di una aperta competizione e dunque con la legittimazione e la forza che in democrazia possono venire solo dal libero consenso dei cittadini elettori.
Sulla legge elettorale dovremmo tenere ferma la bussola del bipolarismo, di una democrazia nitidamente competitiva, la quale appunto propizi un civile confronto tra offerte politiche alternative. Non mi pare che lo schema Violante sia conforme a questo obiettivo. Intanto non mi convince il metodo seguito: certo s'ha da discutere con altri, ma non si può abbandonare subito, facendo persino intendere di gradire, il doppio turno e l'impianto maggioritario che stanno nei deliberati del Pd e nelle sue proposte depositate a Camera e Senato. Il proporzionale corretto (?) addirittura senza il vincolo a dichiarare le alleanze prima del voto, a mio avviso, può produrre tre scenari, tutti in contrasto con la nostra bussola (ammesso appunto che ancora lo sia): frammentazione e instabilità al modo della prima Repubblica; un multipolarismo senza vincitori che potrebbe condurre alla reiterazione di un governo "strano" sostenuto da Pd, PdL e Terzo Polo (per il quale, anche tra noi, vi sono sponsor, ancorchè non dichiarati); ovvero un quadro che consegna tutta intera la partita per il governo ai calcoli del Terzo Polo. Non un buon affare. Né per la democrazia italiana e i cittadini per nulla "arbitri" e decisori (Ruffilli), ma piuttosto spettatori.
Infine le primarie. Sì, c'è il problema di perfezionare le regole. Ma alla radice il nodo è politico. Non è stabilire se il Pd debba avere uno o più candidati. Il problema è decidere se investire o meno sulla coalizione. Se le si conferisce una soggettività politica, se la si perimetra facendo sottoscrivere ai candidati un progetto essenziale comune e regole di comportamento conseguenti (poi ovviamente ciascun candidato lo declinerà a suo modo, con diverse caratterizzazioni), chiunque vinca sarà la vittoria di tutti e un contributo al confronto elettorale a seguire. Non un dramma lacerante, non un surrogato improprio della conta tra partiti.
Come si vede, in tutti e tre i casi, siamo di nuovo al punto. Si deve decidere se si conferma o si abbandona il bipolarismo di coalizione. Questo nodo va sciolto, pena un procedere confuso e incerto. Specie sulla legge elettorale invece si registra una curiosa convergenza tra punti di vista tradizionalmente opposti dentro il Pd: da un lato i cultori da sempre dello schema proporzionalista e del primato del partito sulla coalizione nel quadro di un sistema multipartitico ove le alleanze tra partiti si stringono poi, a urne chiuse; dall'altro i cultori del maggioritario, della democrazia d'investitura e del bipolarismo che cedono a soluzioni di stampo proporzionale pur di propiziare un governo a venire che...faccia come Monti. Magari di nuovo Monti, magari ancora la grossa coalizione. Curioso approdo di un'idea di bipolarismo nel quale si compete per fare la stesse cose. Un'alternanza senza alternativa. Coloro che stressavano il nesso tra leader Pd e candidato premier e che, ora, sono i più determinati a metterlo in discussione. Magari per mettere in discussione Bersani.
Conosco la facile obiezione sulla foto di Vasto agitata come orrore. Ad essa rispondo in due modi. Primo: certe derive specie dell'Idv sono anche figlie dei segnali che noi indirizziamo loro, soprattutto sulla legge elettorale. Tutto si tiene. Secondo: non sostengo affatto che noi si debba obbligatoriamente allearci con Sel e Idv. Assolutamente dirimente sarà una previa, severa verifica politico-programmatica, senza nessuno sconto. Mi contenterei che non si alzassero oggi insormontabili barriere, pregiudiziali esclusioni, a monte di quella severa verifica. Anche perché con quelle forze andiamo quasi ovunque alle amministrative. Segnalo che la destra non è scomparsa, che Berlusconi ancora c'è. Depotenziato, questo sì. Costretto a giocare in difesa con il PdL allo sbando. Si spiega che egli adombri la grande coalizione anche dopo il 2013. Ma perché noi dovremmo rinunciare a una limpida e più ambiziosa alternativa?


Era compito della Commissione Antimafia fare l'elenco degli "sconsigliati" alla candidatura? Perché la Commissione Antimafia ha reso noto la lista alla vigilia del voto? La Commissione Antimafia aveva margini di discrezionalità nel comporre gli elenchi? Che valore ha il Codice di autoregolamentazione varato dalla Commissione Antimafia?
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