Il Pd è «pronto a fare la sua parte» per non dividere il Paese di fronte alla risposta da dare alla violenza scatenata dal black bloc sabato scorso a Roma, accogliendo la proposta del ministro Maroni. Ma il maggiore partito di opposizione, per bocca della presidente Rosy Bindi, «non vuole mai più sentire» La Russa «che dice che i movimenti violenti trovano terreno favorevole nelle critiche che le opposizioni rivolgono al governo». Nessuno strumentalizzi la violenza, ha aggiunto Bindi.

«Nessuno usi la violenza per alterare il gioco e il confronto democratico. Le strumentalizzazioni possono venire da una parte e dall'altra», ha aggiunto la presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, secondo la quale, con riferimento alle parole del ministro della Difesa, «si può usare la violenza anche per attaccare la libertà e tappare la bocca» alla democrazia.

Bindi ha poi affermato, rispondendo ai giornalisti che chiedevano se ci fosse stato dolo nella mancata anticipazione delle mosse del black bloc, che i fatti di Roma «meritano una inchiesta della commissione di vigilanza sui servizi segreti. Non amo fare supposizioni e dietrologia – ha affermato – ma la situazione è talmente grave e ha rivelato una tale assenza di informazioni e strategia che serve un'inchiesta accurata. Non mancano le ragioni che possono essere prese a pretesto per i comportamenti violenti. Ma i responsabili vanno riconosciuti, individuati e fermati. Il nostro Paese ha già sofferto abbastanza».